Il ragazzo e il faraone di Davide Franco Jabes (Ed. Solferino) si aggiudica la finale della XIII edizione del premio letterario “Città di San Salvo” – sezione Letteratura per ragazzi. La premiazione si è tenuta ieri sera e ha visto protagonisti tanti studenti e studentesse delle scuole del territorio. Al secondo posto si è classificato Le ombre perdute di Marco Pucci (Ed. Bookabook), al terzo La fine del nulla di Modesto Lanci (Ed. Chiaredizioni). Un riconoscimento speciale è andato al romanzo La fine del nulla che ha conquistato anche il premio Giuria scuole, assegnato direttamente dai giovani lettori.

A condurre la serata è stato Giacomo Moscato, attore, regista, scrittore e docente, che ha arricchito l’evento con uno storytelling emozionante, incastonando tre perle letterarie tratte da
Il sogno di un uomo ridicolo di Fëdor Dostoevskij, La giacca stregata di Dino Buzzati e Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda, «Tre momenti intensi che hanno incantato la platea gremita di pubblico, facendo risuonare l’eco della grande letteratura tra le mura della piazza di San Salvo, a dimostrazione che è ancora possibile appassionarsi ai libri e fare cultura, insieme», si legge in una nota del Comune.

Nel corso della serata, la sindaca Emanuela De Nicolis ha sottolineato: «Questa edizione ci ha donato una piazza piena di giovani lettori curiosi, entusiasti, coinvolti. Il Premio letterario rappresenta uno spazio culturale vivo, capace di crescere anno dopo anno. Sostenere la lettura e i giovani significa costruire una comunità più consapevole, sensibile e unita. È una gioia vedere i ragazzi protagonisti del loro futuro attraverso i libri».

Presente in piazza San Vitale anche Tiziana Magnacca, presidente del consiglio comunale e assessora regionale: «Contagiamoci di amore per la lettura e per la conoscenza. È il passo indispensabile per ogni forma di pace e di crescita economica e sociale. L’edizione dedicata alla letteratura per ragazzi è stata splendida: i ragazzi leggono, interrogano gli autori, riflettono su temi e paure della loro età. Un’esperienza formativa e umana che lascia il segno».

La presidente del Premio letterario e consigliera delegata alla Cultura, Maria Travaglini, ha aggiunto: «Ci impegniamo con passione perché la lettura diventi un’abitudine sociale, motore di sviluppo culturale per tutta la collettività. Il Premio è sempre più un laboratorio di crescita, dove i giovani lettori si incontrano, dialogano e scoprono il potere delle storie. Vogliamo una letteratura attiva, che coinvolga, che stimoli, che resti nel cuore».
«Il Premio letterario valorizza talenti emergenti e guarda oltre, costruendo con i più giovani le fondamenta di una cultura letteraria del domani», le parole del presidente della BCC della Valle del Trigno Nicola Valentini, la cui fondazione è impegnata nell’organizzazione del Premio.