Pepito Rossi a cuore aperto: «Il campetto di Fraine, la libertà assoluta. Il mare a Vasto…»

Non è una novità, la carriera di Giuseppe “Pepito” Rossi, è stata privata di successi personali e trofei di squadra che, per quanto visto in campo quando era in forma, avrebbe dovuto avere ben altro corso. A inizio 2025 l’attaccante classe 1987 ha annunciato l’addio al calcio con la “festa” finale a marzo al “Franchi” di Firenze. Uno dei teatri calcistici che lo ha visto grande protagonista, su tutte le altre giornate la storica tripletta che consentì ai viola di battere in rimonta la Juventus.

Pepito Rossi in Nazionale (foto: la Repubblica)

La sua ultima esperienza in campo è datata giugno 2023 con la maglia della Spal, dalla “sua” America arrivando a Manchester fino all’ultima tappa a Ferrara. Senza però dimenticare anche l’esperienza di Parma e soprattutto le stagioni in Spagna con Levante e soprattutto Villareal dove firmò oltre 80 reti. Tra i tanti infortuni che hanno, per sua sfortuna, costellato la sua carriera due lo hanno privato di altrettanti Mondiali che avrebbe sicuramente meritato. Nei giorni scorsi Filippo Maria Ricci, giornalista de La Gazzetta dello Sport, lo ha intervistato ripercorrendo vita calcistica e di tutti i giorni (leggi).

Fraine

Una vera e propria chiacchierata a cuore aperto raccontando alcune delusioni miste alle gioie incontrate in carriera. Tra una domanda e l’altra non sono mancati passaggi del “Pepito” bambino che trascorreva le sue vacanze estive in Abruzzo, più precisamente a Fraine, paese natale del padre. Di fine anni ’90 il primo ricordo: «Ogni estate partivamo da Clifton, New Jersey, e passavamo un mese e mezzo in Italia. La base era Fraine, il paesino da 500 anime dov’era nato mio padre, in provincia di Chieti. E poi Acquaviva di Isernia, Molise, altra piccola frazione da dove era partita mia madre, e il mare a Vasto».

Lo scorso marzo il “Pepito Day” al Franchi di Firenze

Il secondo passaggio della lunga intervista riguarda proprio una domanda su Fraine: «A me sembrava New York. Io vivevo nella tipica villetta a schiera dei telefilm americani e mi potevo spostare solo in macchina, non c’era un senso di quartiere, era una vita molto chiusa in casa, e tra i bambini vicini nessuno voleva giocare a calcio. Pensavano solo al basket, al football, al baseball e io facevo i due contro due con mio padre mia madre e mia sorella. Lì a Fraine c’era questo campetto in cemento e ci passavamo le giornate con partite interminabili, e poi la sera in piazza calcio e musica, la libertà assoluta, giravamo indisturbati, noi senza pensieri i genitori senza preoccupazioni. Mi sembrava di avere 30 anni».

Una vera e propria dichiarazione d’amore verso il paese che ha dato i natali al compianto papà Fernando (scomparso nel 2010) e da dove, in parte, è iniziata la vita calcistica dell’ex attaccante trentottenne. Pepito Rossi è da sempre legato a Fraine, lo ha fatto capire già con i fatti e ora anche con le parole.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *