Truffa da 8 milioni di euro sul Bonus 100%, tre persone ai domiciliari

Sono agli arresti domiciliari i tre indagati nell’ambito dell’operazione Bonus Scam, l’indagine sulla presunta truffa del bonus 110% a San Salvo Gli ordini di custodia cautelare, emessi dal gip del tribunale di Vasto su richiesta della procura, sono stati eseguiti oggi dalla guardia di finanza a Tollo, Varese e Potenza. Gli indagati, in totale, sono otto. Sono amministratori di società edili, professionisti, asseveratori e amministratori di condominio. Nei loro confronti la procura di Vasto ipotizza i reati di truffa aggrava per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica e dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici.

L’indagine, condotta dai militari della Compagnia Vasto, agli dal tenente Carlo Donnini, su delega del procuratore di Vasto, Domenico Seccia, «è scaturita da alcuni riscontri effettuati (dopo
un esposto presentato da un condomino) in un cantiere di San Salvo, consentendo – spiega il Comando provinciale, diretto dal colonnello Michele Iadarola – di smantellare un meccanismo illecito di frode, finalizzato alla creazione fittizia e all’indebita monetizzazione dei relativi crediti d’imposta, introdotti dal Decreto Rilancio, nel settore degli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica. Nel complesso residenziale (composto da tre edifici e circa 160 unità abitative), oggetto di ripristino e ammodernamento rientrante nel cosiddetto Bonus 110%, i lavori sarebbero stati in alcuni casi solamente avviati, ma non portati a termine ed in altri completamente inesistenti. Alcuni degli indagati, ognuno in relazione al proprio incarico hanno orchestrato un articolato sistema che consisteva nella generazione di crediti fiscali fittizi, successivamente ceduti a terzi ed in parte utilizzati in compensazione per il pagamento delle imposte, sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate».

Il meccanismo veniva attuato «mediante richieste – si legge in una nota diramata oggi dalla procura – di pubbliche erogazioni tramite l’Agenzia delle Entrate di crediti fiscali riferiti a falsi stati di avanzamento lavori (S.A.L.), per un importo complessivo di oltre 8 milioni di euro, oggetto di sequestro ai fini di confisca». 

A giugno il gip, Fabrizio Pasquale, aveva emesso un decreto di sequestro preventivo di somme di denaro, quote societarie, immobili e crediti [LEGGI]. Oggi, nei confronti di tre delle otto persone coivolte nell’inchiesta, sono scattati i provvedimenti restrittivi».

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