Operatori sanitari, «Taglio di 11 milioni di euro agli stipendi. Disavanzo scaricato sui lavoratori»

Un taglio complessivo di circa 11 milioni di euro ai danni del salario accessorio del personale sanitario, tecnico e amministrativo delle quattro Asl regionali. A denunciarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

Le sigle sindacali sono sul piede di guerra e con una nota denunciano: «Il disavanzo delle Asl è stato nuovamente scaricato sui lavoratori decurtando somme a carico di istituti, come ad esempio la produttività, per i quali i dipendenti si vedranno applicare una decurtazione che varia dal 60 all’80% a seconda delle Asl. Così mentre il presidente Marsilio si ritira nella sua fortezza, con tanto di maggioranza al seguito, gli operatori sanitari affronteranno una triste estate, senza che il presidente, l’assessore e il direttore del dipartimento Sanità abbiano minimamente comunicato il suddetto taglio alle organizzazioni sindacali».

Queste avevano chiesto, il 15 maggio scorso, ai tre un incontro per comprendere «la veridicità del taglio e le motivazioni sottese, al fine di verificare possibilità di intervento o almeno avvertire i lavoratori e le lavoratrici della sanità su quanto sarebbe poi successo», ma non sono arrivate risposte.

La Fp Cgil non usa mezzi termini: «Riteniamo che il taglio di circa 11 milioni di euro, nei confronti delle quattro Asl abruzzesi, a fronte di un disavanzo di 113 milioni, dimostri come in Regione si stia raschiando il fondo del barile, non sapendo più cosa inventarsi per coprire il buco creato. Oltretutto, ad oggi, non si conoscono gli interventi che le Asl dovranno mettere in campo per far fronte al risanamento dei conti con l’ulteriore taglio del 2% della spesa sanitaria 2024».

«Sappiamo bene però, contrariamente a chi ha deciso il taglio di questi fondi, cosa significhi per una lavoratrice o un lavoratore pensare di ricevere una produttività di 1.000 euro e ritrovarsene in busta paga 400 o addirittura 100. Sappiamo cosa significa dover far fronte, quotidianamente, allo spropositato aumento del costo della vita, ad un mutuo, o semplicemente alla promessa fatta ai propri figli di portarli qualche giorno in vacanza dopo un anno di lavoro e trovarsi a dover spegnere i loro entusiasmi, sentendosi umiliati sia come lavoratori che come genitori. Metteremo in campo ogni azione affinché sia restituita dignità al lavoro di chi si prende cura, ogni giorno, di tutti noi».

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