Rischi ambientali elevati e contrasto con le norme poste a tutela dei siti Natura2000. Sono tra i motivi che hanno portato il Comitato Via della Regione a esprimersi non favorevolmente rispetto al nuovo progetto di estrazione di gas a Bomba presentato dalla LNEnergy.
Nel giudizio del 10 luglio, si leggono alcuni passaggi fondamentali che hanno portato al giudizio negativo. Ad esempio, l’eventuale diffusione di inquinanti: «La rimozione del mercurio è uno dei trattamenti chiave a cui viene sottoposto il gas estratto, e ritenuto fondamentale evidenziare come questo elemento non sia mai stato considerato né nello studio previsionale di diffusione degli inquinanti né nel piano di monitoraggio». Decisivi anche i potenziali rischi per la salute umana, il paesaggio e l’ambiente in caso di incidenti a causa della presenza di sostanze pericolose citate nella documentazione: 27,2 t di NGL, 2 t di ammoniaca anidra, 12 t di sostanze con tossicità Categoria 2, 42 t di sostanze pericolose per l’ambiente acquatico, categoria di tossicità acuta 1 o di tossicità cronica 1.

Le perplessità riguardano poi le misure per il monitoraggio della qualità dell’aria sia durante la fase di cantiere che in quella operativa: «risultano inadeguate in quanto prevedono l’installazione di una stazione mobile oltre il Comune di Bomba, dalla parte opposta rispetto all’impianto». Dubbi anche sull’impatto olfattivo riguardo al quale «non è stato riscontrato uno studio previsionale conforme al DD 309/23 e, pertanto, non si dispone degli elementi per verificare l’accettabilità dell’impatto olfattivo al recettore».
Importante ai fini della decisione del comitato, infine, un tema spesso citato in questa lunga vicenda, i rischi di cedimento del lago di Bomba che non è possibile escludere con certezza dopo le estrazioni: «Rilevato, per tutto quanto sopra riportato, che gli studi effettuati non permettano di valutare in maniera inequivocabile se a seguito dell’emungimento del gas si possano innescare fenomeni di subsidenza tali da indurre movimenti gravitativi di versante e/o cedimenti della diga».

La decisione del comitato è stata accolta favorevolmente da Forum H2O: «Il parere negativo rappresenta l’ennesima bocciatura di un progetto “fossile” palesemente errato, essendo localizzato in aree ad estremo rischio di frane e dissesti nonché fortemente sismico. Inoltre l’intervento riproposto dalla LNEnergy inciderebbe su diversi siti Natura2000 di rilievo comunitario», commenta Augusto De Sanctis.
«Già nelle osservazioni del 2024 che avevamo predisposto assieme alla Stazione Ornitologica Abruzzese – continua De Sanctis – avevamo fatto notare al Ministero e agli altri enti che il progetto si poneva in palese violazione delle misure di conservazione del Sito di Interesse Comunitario delle Gole di Pennadomo, approvate dalla stessa Regione Abruzzo nel 2017 dopo uno studio scientifico predisposto con fondi comunitari. In tali misure si escludeva l’estrazione di idrocarburi entro 3 km dal perimetro del sito in quanto le ricadute delle emissioni avrebbero comportato effetto negativo sulla vegetazione protetta. Ora si tratta di vigilare affinché il Ministero chiuda definitivamente questa vicenda che va avanti da anni nonostante plurime bocciature con un definitivo parere negativo nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale nazionale».