I dubbi della Regione sul repowering di Fraine: rinviato il progetto, servono integrazioni

Pioggia di richieste di integrazioni per il progetto di repowering dell’impianto eolico di Fraine. Al termine della riunione del Comitato Via tenutasi il 10 luglio scorso, il giudizio è stato di rinvio del progetto per chiarire numerosi aspetti.
Il progetto della Edison Rinnovabili mira a ridurre il numero degli aerogeneratori da 15 a 5 nelle zone di Pietra del Valzo e Costa Crognale. Attualmente il sito eolico di Fraine ha una potenza complessiva di 9 MW (ogni torre è di 600 kW), dopo il repowering si salirà a 22,5 MW grazie a torri da 4,5 MW l’una; l’incremento previsto è quindi di 13,5 MW. Le nuove torri avranno un’altezza al mozzo di 112 metri e un diametro di 136 metri per un’altezza complessiva (quando una delle pale sarà in linea) di 180 metri.

Come emerso nella riunione, sono diversi gli aspetti della documentazione ritenuti carenti tanto da portare l‘organo regionale deputato alle valutazioni ambientali a chiedere 15 integrazioni. Tra queste c’è innanzitutto la richiesta di una relazione dettagliata su quali siano le aree boschive interessate dall’intervento per realizzare l’elettrodotto. Inoltre, si legge, «la ditta non ha verificato la fattibilità dell’intervento, in relazione all’idoneità delle aree». Uno degli aerogeneratori, inoltre, si trova sopra quota 1.200 metri e per questo impianto non è stata dimostrata la compatibilità con la vegetazione del luogo.

Da chiarire anche quali saranno le strade esistenti usate e su quali saranno effettuati interventi per renderle idonee al transito dei mezzi per la realizzazione dell’elettrodotto per il quale sarà necessario l’utilizzo di un elicottero. Tra le altre richieste ci sono anche l’esatta ubicazione delle fondazioni su pali per i terreni ritenuti poco stabili, la distanza con il SIC IT7140210 “Monti Frentani e Fiume Treste” che dovrà essere superiore a un chilometro e i dati del monitoraggio sull’avifauna relativi all’impianto eolico da sottoporre a repowering.

Alla riunione, oltre ai tecnici regionali e ai rappresentanti della Edison, erano presenti anche il sindaco di San Buono, Nicola Zerra (che si è detto favorevole al progetto «in quanto si avrà una riduzione del numero delle torri già presenti sul territorio») e il primo cittadino di Furci, Fabio Di Vito, che ha chiesto di approfondire l’impatto sui volatili visto che le torri saranno più alte delle attuali.

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