In casa Pro Vasto il nuovo corso è ormai iniziato. Nella giornata di venerdì 4 luglio c’è stata la presentazione ufficiale del nuovo presidente Zaami e la conferma di mister Rufini. C’è però chi intende puntualizzare ancora alcuni passaggi della stagione da poco conclusa (24/25), quella che ha visto i vastesi conquistare la salvezza ai playout. È il caso Tommaso Faccilongo, arrivato all’Aragona a metà febbraio come nuovo direttore sportivo e rimasto, fino all’ultima partita, a stretto contatto con allenatore e giocatori. Attraverso una lunga lettera, l’esperto dirigente pugliese, ha voluto ripercorrere i suoi 100 giorni in biancorosso, ringraziando tutti ma evidenziando alcune lacune e pendenze, che, a suo dire, vanno ancora sistemate.

«Desidero ringraziare sentitamente la società Pro Vasto – le parole di Tommaso Faccilongo – per avermi dato l’opportunità di aderire a questo progetto sportivo e di ricoprire il ruolo di direttore sportivo in una piazza storica e appassionata come Vasto. È stato un onore lavorare in una realtà così importante per il calcio locale. Negli ultimi tre campionati, grazie al mio lavoro e alla collaborazione con gli allenatori, ho contribuito – in contesti spesso molto difficili – a conquistare salvezze fondamentali. Anche qui a Vasto, insieme allo staff tecnico, ci siamo fatti carico di una situazione complessa, affrontando ogni sfida con determinazione e spirito di squadra.
Durante l’anno, io e l’allenatore ci siamo spesso trovati in forte difficoltà nella gestione quotidiana della squadra, a causa di una struttura societaria spesso assente e inadeguata. In molte occasioni ci siamo trovati da soli a dover portare avanti il lavoro. Personalmente, ho cercato di garantire comunque continuità e stabilità, anche anticipando alcune spese – in particolare per il vettovagliamento e per accertamenti medici – regolarmente autorizzate dalla persona che realmente è a capo di tutta la situazione Pro Vasto. Ad oggi, però, quelle spese non mi sono ancora state rimborsate, nonostante mi fosse stata garantita la restituzione. Ho agito così per senso di responsabilità e per il rispetto che nutro verso questo sport e verso il gruppo che abbiamo costruito. Il mio unico rammarico è che, nonostante il mio incarico da direttore sportivo sia formalmente valido fino a giugno 2025 e che, ad oggi, nei tesseramenti ufficiali io risulti ancora in carica, dalla fine del campionato non sono più stato contattato né dalla società uscente né da quella subentrante. Anzi, ho provato io stesso più volte a mettermi in contatto telefonico con le persone che mi avevano incaricato, in particolare il presidente e il suo entourage, ma non ho mai ricevuto risposta né una richiamata. Dopo tutto l’impegno profuso, mi sarei aspettato almeno un confronto, anche solo per un saluto e uno scambio di auguri per il futuro. A Vasto sono stato molto bene. È una città splendida dove è bello fare calcio. Auguro alla Pro Vasto e al popolo vastese di ottenere i successi che meritano, all’altezza della loro passione e della storia di questa piazza».