Il premio “Marchesani”, «Ricordiamo chi ha coniugato impegno scientifico e amore per il territorio»

Ieri 3 luglio, al teatro “Rossetti” di Vasto, si è svolta la cerimonia conclusiva del Premio internazionale “Luigi Marchesani”, promosso dal Comune in collaborazione con la Società Vastese di Storia Patria e l’Università degli Studi “G. d’Annunzio”.

«Vogliamo rendere stabile questo appuntamento, trasformandolo in un’occasione per tenere viva la memoria di chi ha saputo coniugare impegno scientifico e amore per il territorio – hanno detto il sindaco Francesco Menna e l’assessore alla Cultura e al Turismo Nicola Della Gatta – La risposta del pubblico, la qualità degli interventi e delle opere partecipanti ci confermano che abbiamo intrapreso la strada giusta. Ringraziamo tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questa serata, in particolare il bravissimo Emanuele Santoro, allievo della Scuola Civica Musicale con il maestro Michele Taraborrelli e il direttore artistico Raffaele Bellafronte. Grazie a Simona Cieri per le letture e per la presenza tutto il numeroso pubblico, in particolare le numerose autorità intervenute».

Per quanto riguarda i premi, per la categoria A (libro edito di saggistica) primo premio a Paolo Pascolo con Che strano ragazzo, secondo premio a Massimo Alfano con Matapan e Matteo Barbato con The Ideology of Democratic Athens: Institutions, Orators and the Mythical Past.
Categoria B (testi pubblicati su rivista scientifica), primo premio ad Andrea Sacchetti con Phenotypic plasticity underlies local invasion and distant metastasis in colon cancer, secondo premio a Marco Santini con The Tyrants’ Cousins. Ruling Practices and Political Concepts between Anatolia and Early Greece e a Marco Zoppi con Il cotone non è cosa che si possa mangiare: politiche coloniali italiane in Somalia e sicurezza alimentare, 1900-1945.
Categoria C (articoli su giornale o pubblicazione scientifica), primo premio a Ugo De Vita con Ricordo di Antonio Pizzuto e a Stanislao Liberatore con L’isola di Giulia. Menzione di merito, per l’articolo-intervista degli alunni delle sezioni A, B, C della quinta della scuola “Fernando Fabbiani” di Città Sant’Angelo, alla docente Florena Iavarone.

«Il Premio “Marchesani” nasce dal desiderio di onorare la poliedricità di un figlio della nostra comunità – le parole della prof.ssa Gabriella Izzi Benedetti, presidente della Società Vastese di Storia Patria – che, in un’epoca segnata da profondi mutamenti storici e sociali, ha saputo mettere la propria conoscenza e la propria esperienza al servizio dei vastesi. Con visione e concretezza, contribuì alla nascita di istituzioni fondamentali come l’Ospedale Civile e il Gabinetto Archeologico. È dovere della nostra società custodirne la memoria, ma anche rilanciarne l’eredità culturale per chi verrà».

«La personalità di Luigi Marchesani – ha concluso il prof. Carmine Catenacci, presidente della commissione giudicatrice e prorettore dell’Università “Gabriele d’Annunzio” – rappresenta un ponte tra passato e modernità. Nel suo lavoro ritroviamo una visione integrata del sapere, tra discipline scientifiche e conoscenze umanistiche, capace di dialogare con la società e con le esigenze del tempo, ma anche capace di interpretare il passato e di tracciare, al tempo stesso, significative linee di progresso per il futuro. La sua figura può fungere da punto di riferimento storico in un contesto come il nostro nel quale medicina, cultura e cittadinanza attiva sono chiamate a collaborare per costruire comunità più consapevoli e inclusive. Con vivo interesse e grande soddisfazione il nostro ateneo ha partecipato a un’iniziativa che ha unito ricerca, disseminazione delle conoscenze e valorizzazione del territorio».

Foto di Costanzo D’Angelo

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