Come a Vasto, sponda Pro Vasto, anche a Lanciano tiene banco la vicenda riguardante il titolo del Lanciano Fc, un tempo Miglianico-Lanciano. Questa volta a tornare alla carica è Valeriano Palombaro che si è fatto sentire attraverso un comunicato stampa riportato per esteso:

«Con la presente, io sottoscritto, Valeriano Palombaro ritengo necessario informare gli organi di stampa, con preghiera di massima diffusione, di aver depositato, tramite i miei legali, una necessaria e doverosa denuncia presso la Procura Federale della Figc – che sarà seguita da ulteriore denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale de L’Aquila – poiché è stata riscontrata una grave irregolarità documentale collegata al titolo sportivo dell’allora Miglianico-Lanciano Fc, oggi SSD Città di Lanciano Fc. Il suddetto titolo sportivo, di cui ero il legittimo proprietario, mi è stato sottratto con un illecito mediante la produzione alla Figc-Lnd di documenti non predisposti dal sottoscritto, con timbro errato ed addirittura con firma apocrifa apposta a mio nome e cognome. Tale comportamento illecito è stato dal sottoscritto prontamente segnalato e denunciato alla Figc-Lnd Abruzzo con apposizione di note di segnalazione sia sul portale dell’Anagrafe Federale sia tramite missiva inviata a mezzo Posta Elettronica Certificata, prima dell’inizio campionato 2024-2025 ma la Figc-Lnd Abruzzo non ha ritenuto opportuno tenerne conto. A completamento di tale comunicato si informa altresì gli organi suddetti che La presente azione si aggiunge ad un ulteriore procedimento già incardinato innanzi al Giudice del Tribunale di Lanciano (con Sentenza prevista per il prossimo settembre c.a.) in relazione del fatto che le mie quote societarie di maggioranza oltre a non essere state liquidate e corrisposte sono state anche impoverite mediante un artificio societario. Sono fermamente convinto e fiducioso nel buon operato della Magistratura Sportiva e Ordinaria tanto che, certamente, verrà ristabilita la legalità su tutta questa spiacevole e dannosa vicenda con l’attribuzione ad ognuno le proprie responsabilità e nello stesso tempo restituendo alla mia persona l’onorabilità lesa, infangata e diffamata».