«Basta dichiarazioni catastrofiche sul futuro dello stabilimento Stellantis di Atessa». Questa è la posizione dell’Ugl Metalmeccanici di Chieti-Pescara quando tra i lavoratori della fabbrica più grande d’Abruzzo inizia a serpeggiare la preoccupazione.
«Siamo chiari – dice il segretario provinciale, Giuseppe Saraceni – la situazione in cui versano le aziende legate all’automotive in Italia, è ormai risaputa, sta attraversando una grave crisi che preoccupa innanzitutto i lavoratori coinvolti e di conseguenza le loro famiglie. Il sindacato, a tal proposito, da un lato ha l’obbligo di prendersi le proprie responsabilità, denunciando con fermezza e determinazione le situazioni di crisi, ma dall’altro lato deve avere il coraggio di assumersi le stesse, per affrontarle in modo ragionato con le controparti datoriali».

«La nostra sigla sindacale, lo scorso 11 giugno ha firmato l’accordo per la fuoriuscita volontaria ed incentivata di 402 lavoratori Stellantis di Atessa. L’accordo, firmato dalla totalità dalle organizzazioni sindacali presenti in azienda, fatta eccezione per la Fiom Cgil, pur consapevoli che quando un’azienda ricorre ai licenziamenti non fa assolutamente piacere, si è ritenuto necessario condividerlo, appunto per i contenuti dello stesso su incentivi e volontarietà.
Pur rispettando, ma non condividendo la scelta della Fiom Cgil, presente al tavolo di discussione per addivenire all’accordo in questione, rifiutando di firmarla, come Ugl Metalmeccanici Chieti Pescara condanniamo alcune dichiarazioni catastrofiche espresse dalla stessa Fiom Cgil territoriale di Chieti che accusa l’assenza delle istituzioni regionali abruzzesi e nazionali scaturite dopo le dichiarazioni di Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa del gruppo automobilistico, secondo cui “entro fine anno, se non cambieranno le condizioni su costi energetici e normative sull’elettrico, Stellantis potrebbe chiudere alcuni stabilimenti italiani, tra cui Stellantis di Atessa”. Riteniamo – sostiene Saraceni – che questi proclami siano pretestuosi, dettati prevalentemente per fini politici» e invita la Fiom Cgil «a non buttare benzina sul fuoco. Detto questo, ci aspettiamo che la direzione di Stellantis di Atessa, convochi al più presto le organizzazioni sindacali presenti in azienda per fornirci spiegazioni in merito alle dichiarazioni di Imparato».