Le parole del responsabile per l’Europa del gruppo Stellantis, Jean-Philippe Imparato, stanno suscitando un aspro dibattito. La Fiom ha chiesto interventi urgenti della Regione, l’assessora Tiziana Magnacca ha replicato accusando il segretario della provincia di Chieti della sigla sindacale (Alfredo Fegatelli) di irresponsabilità aggiungendo che nessun cenno sarebbe stato fatto dal manager riguardo il sito di Atessa (invece citato da Imparato, seppur a titolo di provocazione).
Per questo motivo riportiamo la trascrizione integrale dell’intervento di Imparato alla Camera (video disponibile sui sito della Rai: GUARDA).
Il discorso di Jean-Philippe Imparato
Il supporto che ho avuto in Italia non ha paragoni in Europa. Volevo darvi tre messaggi.
Primo, parliamo di costi dell’energia. Il megawatt/ora in Francia lo pago 65 €, lo stesso in Spagna lo pago 80 €, in Italia sto pagando oltre 180 €. Quindi per favore se parliamo di competitività, se per una volta possiamo fare squadra tra di noi per abbassare questo tipo di costo, sarebbe fantastico. Da parte mia dimezzo il consumo. Dal 2022 siamo a meno 30% di consumi dell’elettricità, sto pianificando qualcosa come -50% ma a 180 euro al megawatt la competitività è ammazzata.

Secondo, siamo a pochi mesi da un dramma industriale che pochi vedono. Mi chiedono di fare il 20% di elettrico in Europa, abbiamo fatto tanti commenti da mesi, ma niente è cambiato. Devo fare il 20% di elettrico in Europa separando le autovetture, la Fiat 500, e i veicoli commerciali, il Ducato. Oggi sui veicoli commerciali con il 10% delle vendite faccio un terzo della quota europea: 10% di mix, 30% di quota. Vogliono il 20% da parte mia? Se devo raddoppiare, il numero di elettriche che devo vendere fa 60% di quota. Chi fa 60% di quota su un mercato competitivo come il nostro?
Qual è la conseguenza? Ogni punto che non faccio mi costa 50 milioni. Il rischio massimo che ho è di 2 miliardi e mezzo fra 2-3 anni. Questo lo pago una volta, la seconda volta chiudo Atessa.
Abbiamo pochi mesi perché il giorno in cui devo chiudere l’anno 2025 per dire “Cosa metto come provvigione, cosa metto per considerare il rischio degli anni che arrivano? Se mi metto una bomba da 2 miliardi e mezzo, posso dire che ci saranno due-tre persone in sala che non saranno contente. Non è che sto dicendo che non dobbiamo fare qualcosa, ma dobbiamo farla senza ammazzare l’industria.
Cosa vogliamo fare? Parlo dei veicoli commerciali, sulle autovetture lo stesso. La conseguenza sull’indotto è tremenda. Quindi abbiamo parlato, commentato, fatte tante simulazioni: se alla fine dell’anno non abbiamo qualcosa che cambia significativamente a livello di impostazione mentale c’e il rischio che dovremo prendere delle decisioni toste.
Se dobbiamo fare il 20% ho due soluzioni: o spingo come una bestia, ma il 60% di quote è impossibile, o chiudo l’Ice, quindi chiudo fabbriche.
Due proposte. In Europa avete un parco di macchine circolanti di 256milioni di veicoli che girano, 150 milioni hanno più di dieci anni. Facciamo qualcosa di adulto. Rinnoviamo il parco circolante: 15 milioni all’anno. Non ho bisogno di soldi, non ho bisogno di rottamazione, se rottamiamo una macchina, ne vendiamo una nuova o un usato recente, conta nella mia quota Co2. Non ho bisogno di soldi, ho bisogno di impostazione mentale diversa. Rinnoviamo le macchine circolanti con le macchine che abbiamo, con l’ibrido, con l’elettrico ecc., con l’industria che abbiamo. Si può prendere una decisione simile in cinque minuti, non è costoso. È semplicemente buonsenso.
Ultima cosa: non ci sono più macchine di meno di 15mila euro. Nel 2019 in Europa c’erano 49 macchine a meno di 15mila euro di prezzo. Sapete quante ne abbiamo ora? Una.
Il mercato è sceso di 3 milioni, quindi il mercato è sparito. La gente non ha soldi per pagare le auto, quindi parliamo di rinnovare il Co2 senza prendere in considerazione queste cose. Perché non abbiamo più queste macchine? Il costo omologativo di una Fiat 500 o una Lancia Y è di 2mila euro, il costo di produzione di una macchina in Spagna è di 500 euro, costo regolamentazione 2mila euro. Ammazziamo questo per favore?
Costo energia, rinnovare il parco circolante, evitare la bomba della fine dell’anno e aiutare i fornitori: perché la conseguenza potrebbe essere assolutamente drammatica.