In circa 700 in marcia in silenzio ieri sera per le strade di San Salvo per accendere una luce su quanto sta accadendo in Palestina. La fiaccolata dell’associazione Libertà è Partecipazione in collaborazione con il Centro Culturale “Aldo Moro”, Akon Service, Associazione Dafne e Mnemosine ha richiamato tante persone – numerose anche da Vasto e dal circondario – che hanno risposto all’appello «per esprimere solidarietà, raccoglimento e per riflettere sulle vicende che affliggono intere popolazioni, richiamando l’attenzione su drammi umanitari troppo spesso ignorati».

Il corteo, composto e silenzioso, accompagnato da un forte spirito di raccoglimento, è partito da piazza Alcide De Gasperi e ha sfilato per le principali strade della città – accogliendo altri partecipanti che si sono aggregati lungo il cammino – prima di arrivare in piazza San Vitale. Tra i dati della serata sicuramente la partecipazione di tanti giovani. Ad aprire la fiaccolata lo striscione «Non restiamo indifferenti. In cammino, uniti per l’umanità», poi tante bandiere e cartelli pro Palestina e le fiaccole che con la loro luce vogliono lanciare un segnale «ai nostri governanti che devono sapere che c’è un popolo che non accetta passivamente tutto quello che sta accadendo e che è indignato», come nelle parole del presidente dell’associazione Vito Evangelista al termine del corteo.
Diversi anche i componenti del consiglio comunale presenti, soprattutto riconducibili alla minoranza ed “ex maggioranza”, Emanuela Tascone, Fabio Travaglini, Nicola Argirò, Alfonso Di Toro, Giancarlo Lippis; assenti invece i rappresentanti dell’attuale maggioranza di centrodestra (mancanze che insieme a quella delle istituzioni scolastiche hanno suscitato rammarico tra gli organizzatori) . Tra i volti illuminati dalle fiaccole anche quello di don Raimondo Artese.

Prima e dopo la fiaccolata sono state raccolte le firme per la petizione che sarà inviata ai rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee per chiedere: cessate il fuoco immediato, permanente e incondizionato; sospensione immediata della fornitura di armi e revisione degli scambi commerciali sensibili; rilascio incondizionato e immediato di tutti gli ostaggi; accesso pieno, sicuro e incondizionato agli aiuti umanitari; protezione assoluta e incondizionata dei civili e delle infrastrutture civili; intensificazione degli sforzi diplomatici per una soluzione politica duratura; ruolo protagonista e attivo dell’Italia nella mediazione internazionale.

In piazza San Vitale gli interventi di alcuni dei partecipanti: «Non può essere la fine, fin quando ci sarà anche solo un palestinese nel mondo non sarà la fine, torneremo e ricostruiremo perché neanche con tutte le bombe del mondo puoi uccidere la causa», le parole di un giovane.
«Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto – ha aggiunto Evangelista – Mi sembra assurdo spiegare a scuola la Giornata della Memoria su quanto accaduto 80 anni fa, mentre in questo momento stanno ammazzando dei bambini. È assurdo il fatto che non se ne parli. Non può finire con una fiaccolata, quello di stasera è solo un primo passo per risvegliare le coscienze, dobbiamo farlo parlando con le persone, dobbiamo fare in modo che le persone sappiano perché non ci si può girare dall’altra parte».
La partecipata iniziativa si è chiusa con il brano Essere umani di Marco Mengoni suonata da alcuni dei giovanissimi partecipanti.
Gli spari intorno a noi c’impediscono di udire ma la voce umana è diversa dagli altri suoni e può essere udita al di sopra dei rumori che la seppelliscono, persino quando non grida, persino se è solo un bisbiglio. Il più lieve bisbiglio può essere udito al di sopra degli eserciti quando dice la verità.