Bivacchi e grondaie divelte, gli interni del terminal ridotti a un porcile

L’odissea del terminal bus di Vasto non è finita. Anni per costruire sala d’attesa e locali di servizio. Un progetto ridimensionato per i costi dei materiali edili, saliti alle stelle durante e dopo la pandemia, con la conseguente rinuncia alla copertura dell’area. Uffici, sala per i viaggiatori, biglietterie: tutto chiuso, tranne i bagni. Ed è lì che sono tornati nei giorni scorsi ad accanirsi i teppisti.

Resti di bivacchi, sporcizia, grondaie divelte e scaraventate a terra. Le foto sono più eloquenti delle parole. Più di cinquecentomila euro sono costati i lavori di miglioramento della struttura di via dei Conti Ricci, inaugurata alla trent’anni fa e, di fatto, ancora incompleta perché in parte inutilizzabile. Dodici mesi fa eravamo andati a registrare le immagini che testimonianvano la furia dei vandali. Poi la sala d’attesa e i locali destinati agli uffici sono stati finalmente chiusi a chiave. Ma le mani ignote che si divertono a distruggere qualsiasi cosa si sono accaniter per l’ennesima volta contro i servizi igienici. In autunno, dopo un altro raid, il Comune li aveva chiusi in attesa delle riparazioni. Ora siamo punto e a capo. Servono affidamento in gestione e sorveglianza.

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