L’ultimo investimento rilevante per riparare le condotte idriche colabrodo risale al 2018. A Vasto e San Salvo sette anni senza interventi strutturali per limitare la dispersione. Lo affermano Alfonso Di Toro e Giancarlo Lippis, consiglieri comunali della lista civica San Salvo popolare e liberale.

«Il problema della crisi idrica è tutt’altro che un’emergenza: è una realtà strutturale che da anni colpisce in modo sistematico il nostro territorio, in particolare la fascia costiera. Ogni estate si ripresenta con puntualità, segno evidente che si tratta di una questione cronica e non più rinviabile. È necessario un intervento urgente e coordinato da parte della Regione, della Sasi, dell’Ersi, del Consorzio di bonifica e dell’Arap. Gli ultimi investimenti significativi risalgono alla governance D’Alfonso, che riuscì a far arrivare 18 milioni per la diga di Chiauci, due milioni a Vasto per la ricerca perdite, un altro a San Salvo per lo stesso motivo e un milione a Vasto per le acque bianche. Da allora – rimarcano Lippis e Di Toro – sono passati sette anni e non è arrivato più nulla. Troppe poche risorse per affrontare un tema così cruciale. Non possiamo più gestire la crisi idrica con soluzioni inadeguate. È essenziale – proseguono i consiglieri comunali di San Salvo Popolare e Liberale – che la Regione Abruzzo e lo Stato intervengano finanziando la Sasi, altrimenti rischiamo di non andare da nessuna parte. Questa potrebbe essere solo la prima fase di una crisi ben più grave. Le tubature, alcune delle quali risalgono al 1949, devono essere sostituite con urgenza.
Rivolgiamo pertanto – concludono Di Toro e Lippis – un appello a Marsilio e al governo nazionale: non perdiamo altro tempo. Oggi abbiamo la fortuna di avere la tanto decantata ‘filiera istituzionale’. È il momento di agire concretamente. Basta parole, servono fatti».
