«Mattia, ora il tuo cuore lo faremo battere noi». Mamma Silvia: «Vola libero»

«Vivete la vita a pieno. Vola libero, Mattia». Mamma Silvia parla col cuore. Il suo è un messaggio pieno di emozione, ma anche di speranza, sull’altare della chiesa di San Marco Evangelista.

Centinaia di persone hanno voluto salutare Mattia Di Iorio, che due giorni fa ci ha lasciato giovanissimo. Aveva 16 anni e nella sua vita «ha affrontato tante sfide, tante difficoltà, senza lamentarsi», racconta Silvia. «Odiava essere considerato un ragazzo speciale» e, anche quando non si sentiva bene, «non voleva farci preoccupare», anzi «ci chiedeva scusa». Ha vissuto col sorriso, le uniche cose che lo infastidivano erano «i ragazzi che non sfruttavano le loro potenzialità. Diceva: se io avessi le gambe…», ma anche «le barriere architettoniche e la scarsa sensibilità di alcune persone».

Nella chiesa e sul sagrato, ad ascoltare le parole del parroco, don Nicola Fioriti, ci sono compagni di scuola, amici dell’oratorio, avvocati colleghi di mamma Silvia Notaro e tanti semplici cittadini commossi che si stringono attorno a lei e a papà Michele. «Celebriamo non la morte, ma il dono della vita», dice il sacerdote. «Il coraggio e la forza della famiglia di Mattia, il cui limite fisico non è stato un limite alla sapienza. Ha vissuto la qualità della vita perché non è importante fare tante cose, ma fare cose di qualità». La sua è stata «una vita autentica, vissuta nella semplicità dei gesti quotidiani. Siamo nell’epoca dei supereroi. Ma non abbiamo bisogno di eroi».

All’uscita, il lancio di palloncini bianchi e lo striscione che è una promessa: “Ora il tuo cuore lo faremo battere noi”.

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