Il 2024 del Civeta si è chiuso con un utile di 223.328 mila euro. Il risultato positivo arriva dopo due anni consecutivi in perdita. Per l’occasione, cda, direttore generale, direttore tecnico e alcuni sindaci hanno illustrato i numeri del 2024.
I numeri sono stati snocciolati dal dg Manuele Marcovecchio. L’utile al 31 dicembre 2024 è di 223.328 euro, un’uscita dal passivo ottenuta grazie anche all’aumento dei conferimenti (passati da 47.104 a 52.821 tonnellate); gli smaltimenti, invece, hanno fatto registrare un lieve decremento passando da 33.882 tonnellate dell’anno precedente a 33.737 tonnellate del 2024. Come per il bilancio dell’anno scorso, un peso significativo ce l’hanno le royalties (pari al 14,50%) sui conferimenti nella terza discarica gestita dalla Cupello Ambiente.
«I dati che sono già positivi miglioreranno ulteriormente grazie alla conclusione degli interventi finanziati dal Pnrr», a dirlo è Luigi Sammartino, direttore tecnico del Civeta che fa riferimento ai cantieri dell’hub trattamento fanghi, Green Communities e biodigestore. Per quest’ultimo la prossima settimana partiranno i lavori sulla parte elettromeccanica.
«L’implementazione di questi impianti consentiranno anche una diminuzione degli impatti ambientali, quindi nessun timore sugli odori. Il piano industriale è stato ritenuto idoneo ed è un modello rispetto all’ambiente. Cupello sarà l’unico in provincia ad avere biodigestore e trattamento Tmb e l’unico in regione per il trattamento fanghi».
Tra i prossimi interventi all’interno del polo impiantistico c’è anche la quarta discarica: 270mila metri cubi che saranno gestiti direttamente dal Civeta, «È stata una precisa indicazione dell’assemblea dei sindaci – ha detto il presidente Giuseppe Silvestri – Ci hanno detto chiaramente che la nuova discarica dovrà essere gestita direttamente. È un’autonomia volumetrica che ci fa stare tranquilli».
San Salvo ed Ecolan
Sul tavolo anche la questione dell’eventuale accasamento di San Salvo alla Ecolan [LEGGI]. «Premetto che non sono d’accordo con nessuna parola dell’antitrust – ha esordito Marcovecchio – L’autorità dice che si può affidare il servizio a rete andando sul mercato, indicendo una gara a doppio oggetto o con un affidamento in-house. Intanto, bisogna vedere se è un servizio di rete, secondo noi no. Il Civeta si è costituito dinanzi al Tar, il Comune di San Salvo no. Inoltre, la delibera non affidava il servizio che è affidato da decenni, ma dava il via libera alla trasformazione regressiva».
Lo stesso dg, poi, fa sapere che il Tar ha rinviato a ottobre la decisione del merito e che nel procedimento è stato inserito anche il Mase. «Nella delibera si legge inoltre che l’eventuale affidamento a Ecolan è legato al ricorso al Tar, questo è un aspetto positivo. Se ci sono altre logiche dietro questa scelta non lo so».
A riaccendere la miccia è Menna che cita i lunghi mesi di polemiche che hanno accompagnato la nomina del direttore generale e non solo. «Abbiamo dovuto sopportare attacchi e denunce – ha detto riferendosi alle prese di posizione di San Salvo, Monteodorisio e Villalfonsina – Oggi possiamo dire che la situazione del Civeta è sana. Da tutte quelle accuse sono scaturiti controlli che hanno dimostrato che il Civeta è sano. Visto che siamo stati (Vasto, Cupello, Casalbordino, Pollutri e Scerni) oggetto di supposizioni, una la faccio pure io: non è che qualcuno voleva controllare da solo il Civeta o voleva evitare un accertamento del debito?». Il riferimento è al contenzioso in corso con il Civeta pari a 636.986 euro.
Presenti alla conferenza stampa anche la sindaca di Cupello, Graziana Di Florio, Mario D’Ercole, assessore di Scerni e il cda; a proposito del consiglio d’amministrazione, i due dimissionari (Angiolino Chiacchia e Paola Valentini) non saranno rimpiazzati e resterà a tre membri, presto sarà allineato anche sullo statuto.
