La Esplodenti Sabino di Casalbordino sarà acquisita da una multinazionale del settore bellico turco. È l’ipotesi al momento più concreta emersa dall’incontro in Regione tenutosi ieri per fare il punto innanzitutto sulla cassa integrazione. L’ammortizzatore sociale è stato rinnovato, nel febbraio scorso, per altri sei mesi e scadrà ad agosto.
Le novità più attese per il futuro del sito e dei suoi 65 dipendenti riguardano però l’acquisizione da parte di un altro gruppo. Negli ultimi mesi è infatti tramontata la pista tedesca che ha lasciato spazio a quella turca, oggi la più probabile.
Dopo l’ultimo drammatico incidente costato la vita a tre lavoratori, nel settembre 2023, era emerso l’interesse della Rwm, azienda italiana del gruppo tedesco Rheinmetall, nelle ultime settimane al centro della cronaca per la vicenda Pierburg di Lanciano [LEGGI]. Quell’ipotesi è ormai tramontata, secondo indiscrezioni a causa dei tempi incerti per il riottenimento delle licenze.

Al bando per l’acquisizione è arrivata solo una proposta, definita molto vantaggiosa, da parte di un consolidato gruppo turco del settore bellico che ha una sede in Italia, a Milano (la principale è ad Ankara). Tale proposta ha ricevuto l’ok dall’esame congiunto tenutosi nei giorni scorsi alla presenza, tra gli altri, di due rappresentanti della multinazionale, di quelli della Esplodenti Sabino, dei sindacati e di un funzionario del tribunale.
Per ufficializzare l’acquisizione bisognerà attendere l’11 giugno, se entro tale data non ci saranno offerte più vantaggiose, l’acquisizione sarà finalizzata. Lo step successivo sarà poi a metà luglio, quando la nuova proprietà sarà chiamata a presentare un piano industriale per capire che attività si intende svolgere e se sarà necessario un ulteriore ricorso alla cassa integrazione in vista della scadenza di agosto.

Fino a oggi l’azienda della famiglia Salvatore ha operato nella demilitarizzazione di razzi, munizioni e materiale esplodente. L’attività primaria del probabile acquirente è invece la produzione di munizioni di vario calibro: da proiettili di diversa taglia (artiglieria, mortai e munizioni per armi), passando per razzi con gittata di 20 e 40 chilometri ed esplosivi al plastico.
In attesa degli sviluppi, l’auspicio dei sindacati – che in caso di esito positivo dell’acquisizione incontreranno la nuova proprietà dopo l’11 – è in una ripresa delle attività. «Il nostro interesse è che si torni quanto prima a lavorare e che siano estinti i debiti con i lavoratori», le parole del segretario Femca Cisl Abruzzo-Molise, Massimiliano Recinella.