«La chiusura al dialogo con le associazioni cittadine (tranne alcune, le più schierate) è una politica che questa amministrazione (più ancora delle altre che l’hanno preceduta) ha dal suo insediamento coerentemente perseguito». Lo afferma il Comitato per l’attuazione dello statuto comunale sul caso chioschi nella Riserva naturale Marina di Vasto. L’approvazione del Pan (piano di assetto naturalistico) dell’area protetta continua a suscitare polemiche dopo il Consiglio comunale della scorsa settimana.
«“L’amministrazione comunale decide di azzerare il dialogo con le associazioni cittadine, in palese distorsione della pratica del principio democratico”: così un comunicato di 11 associazioni ambientaliste locali a proposito delle modalità di approvazione del Pan (Piano di Assetto Naturalistico) del sito di interesse comunitario Natura 2000 di Marina di Vasto. Non entriamo nel merito della vicenda. Osserviamo solo che la chiusura al dialogo con le associazioni cittadine (tranne alcune, le più schierate) è una politica che questa Amministrazione (più ancora di altre che l’hanno preceduta) ha dal suo insediamento coerentemente perseguito. Questo episodio, che non è certo il primo, non sarà verosimilmente neppure l’ultimo. Ciò che in tal modo viene violato non è solo un generico (per quanto sacrosanto) principio democratico, ma lo stesso Statuto comunale, e precisamente il Titolo II (“Istituti di partecipazione”), inattuato da ormai 18 anni, come in diverse occasioni abbiamo denunciato. È una questione cruciale: il dialogo con la società civile non dev’essere una graziosa concessione, ma un metodo, come prevede la normativa che l’amministrazione stessa si è data. Rivolgiamo dunque un appello anzitutto alle associazioni cittadine, ma anche ai politici e ai consiglieri comunali di qualunque estrazione, alla cittadinanza, a intervenire alla conferenza stampa che terremo sabato prossimo 7 giugno, alle 11:30, nei locali della Casa di conversazione, in via Arno al 6.
