Castiglione Messer Marino quarta tappa della mobilitazione permanente e itinerante che il Patto per L’Abruzzo sta portando in tutto il territorio regionale attraverso gli incontri di Quale Salute? Operazione verità dopo l’aumento delle tasse in Abruzzo.
Davanti al distretto sanitario, ieri, si sono riuniti i consiglieri regionali di opposizione Luciano D’Amico, Alessio Monaco (Avs), Silvio Paolucci (Pd) e Francesco Taglieri (M5S) insieme alla sindaca Silvana Di Palma, alcuni amministratori locali e cittadini. Al centro dell’incontro il delicato tema del diritto alla salute nelle aree interne/montane e il problema della carenza di medici di 118 in zone che distano anche 60 minuti dal primo ospedale.
«Percorrendo grandi e piccoli centri stiamo riscontrando nei cittadini grande preoccupazione per il presente e incertezza per il futuro – ha esordito D’Amico – Appare sempre più evidente la necessità di un radicale cambiamento nella gestione e dell’organizzazione del sistema sanitario pubblico che dopo oltre sei anni di gestione centrodestra è in profonda crisi. Il Patto per l’Abruzzo propone la rimodulazione della Rete ospedaliera, privilegiando la specializzazione dei presidi per contenere la mobilità passiva in preoccupante crescita; il potenziamento della medicina territoriale, fino ad ora tanto annunciato quanto disatteso, soprattutto in luoghi come questo in cui i presidi di prossimità possono davvero fare la differenza in caso di emergenza; da ultimo, un efficace investimento sulla prevenzione, settore in cui la Regione presenta una grande insufficienza».

Monaco, capogruppo di Avs in consiglio regionale e sindaco di Rosello ha sottolineato la necessità di difendere il diritto alla salute «anche e soprattutto in montagna. La salute è un diritto anche ad alta quota. I cittadini dei nostri piccoli centri devono avere la possibilità di curarsi e di vedere salvata la vita come ogni altro cittadino abruzzese. Questi diritti ci sono negati perché chi è stato designato a programmare e risolvere i problemi non fa, o non sa fare, il proprio dovere. Ci sono situazioni drammatiche sulle postazioni medicalizzate del 118 di Castiglione Messer Marino e in altri comuni con le stesse caratteristiche. La maggior parte dei turni sono scoperti a causa della mancanza di medici ai quali la destra ha interrotto l’erogazione dell’indennità mensile per svolgere la propria professione in aree montane e disagiate».

«Il nostro distretto sanitario – ha continuato la sindaca Di Palma – rappresenta un baluardo di diritti per tutto il comprensorio dell’Alto, e direi anche del Medio, Vastese. Quando gli ospedali sono così lontani, poter contare su un presidio di medicina territoriale attivo, con specialistiche ed emergenza, è di fondamentale importanza. Ma il distretto locale è stato progressivamente depauperato e oggi abbiamo solo due specialistiche e un’ostetricia. Per comprendere bene quale disagio viviamo bisogna capire che, in comuni come Castiglione Messer Marino, ciò che nelle grandi città sembra scontato, per esempio un ufficio postale o uno sportello bancomat, diventa un motivo per cui lottare e impegnarsi ogni giorno. E più di ogni altro aspetto questo avviene sui servizi per la salute e le cure. La nostra zona, come tutto il comprensorio, è fortemente colpita dal fenomeno dello spopolamento, ma l’unico modo per contrastare questa emorragia di residenti è quella di offrire servizi e garantire diritti, primo su tutti quello alle cure che trascina con sé tutti gli altri».

Paolucci, capogruppo del Pd, ha chiuso: «A rischio c’è la rete di emergenza urgenza in tutta la provincia di Chieti. Non si investe sull’ospedale di comunità e sugli ambulatori c’è una costante spoliazione. Per la casa di comunità i lavori a Castiglione, nonostante la piena collaborazione dell’amministrazione comunale, non sono proprio partiti e su quella di Gissi non si hanno notizie».