Una nuova vita per la colonia marina di Casalbordino. L’edificio, che dovrà essere demolito e ricostruito per soddisfare i requisiti di sicurezza attuali, è quello realizzato a poca distanza dal mare negli anni Settanta da don Dante Rossi, parroco di Castel di Sangro che organizzava le colonie per giovani del comune montano. La struttura da tempo è in condizioni precarie e la parrocchia da poco è riuscita a tornarne in possesso dopo un comodato d’uso a un imprenditore.
A sottolineare l’importanza di questa struttura per la comunità è don Domenico Franceschelli, sacerdote delle tre parrocchie di Castel di Sangro: «Noi castellani siamo legati da particolare affetto a questa colonia realizzata da don Dante Rossi. È nata per opera di questo santo sacerdote per portare i ragazzi dalla montagna al mare, un’occasione di divertimento, ma anche per motivi di salute; ha dato la possibilità a famiglie che non potevano permetterselo di passare alcune settimane al mare».

Il parroco poi ricorda che le particelle di terreno necessarie «furono acquistate con la generosità di tanti castellani. In quegli anni c’era chi andava al mare e chi passava le giornate impastando il cemento».
La struttura è poi andata avanti fino al 2009, poi è stata data «in comodato d’uso a un imprenditore per salvare il salvabile, abbiamo dovuto rivolgerci a un avvocato per tornare a esserne proprietari».

La parrocchia di recente ha affrontato altre spese per mettere in regola, tramite condono, alcune parti dell’edificio, anche in questo caso grazie alle offerte dei parrocchiani, e, a giorni, sarà pronto il progetto.
Ad affiancare nell’impresa don Domenico Franceschelli è don Nicola Fioriti, sacerdote della parrocchia di San Marco di Vasto e presidente del Collegio Istonio aps: «È desiderio di tutti i castellani riportarla al suo scopo originale. Qui sarà realizzato un immobile che risponda alle esigenze attuali. Farlo non significa cancellare una memoria, ma far continuare a vivere la memoria di chi l’ha affidato a noi. La burocrazia ha allungato i tempi, ma sono due anni che stiamo lavorando a questo progetto. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato, il desiderio è quello di ridare lustro a questa zona, magari valorizzando anche la vicina Via Verde».
