“Il Genio di Falcone”: Maresca, magistrato anticamorra, ne ha parlato con studenti e operatori del diritto

Prima dagli studenti, poi a palazzo di giustizia. Il tema della lotta alla criminalità organizzata al centro dei due incontri pubblici cui ha partecipato a Vasto il magistrato anti camorra Catello Maresca.

Catello Maresca

Primo appuntamento nell’aula magna del polo liceale Pantini-Pudente. «Il magistrato – si legge in una nota della scuola – si è occupato delle principali inchieste contro la mafia casalese ed ha coordinato e diretto le operazioni per l’arresto di Michele Zagabria, il capo del clan, nel 2011. Da anni partecipa a diversi incontri nelle scuole promuovendo la cultura della Legalità anche attraverso il suo ultimo libro, intitolato “Il Genio di Giovanni Falcone. Prima il dovere”. L’incontro presso il Pàntini Pudente, organizzato dal Professor Andrea Travaglini e dal Presidente dei Giuristi Cattolici, l’Avvocato Raffaella Valori, è stato introdotto dalla stessa, insieme alla Dirigente Prof.ssa Anna Orsatti. A moderare il dialogo, avvenuto con una platea di studenti preparati ed edotti circa l’argomento anche attraverso la lettura del testo di riferimento, Lorenzo Salerni, ex studente del Pàntini Pudente ed ora giornalista Mediaset. Il messaggio rivolto ai ragazzi dal Dottor Maresca è stato ricco di suggestioni e di riflessioni. Parlando di Falcone, di cui ha raccontato la sua dedizione profonda e consapevole al proprio dovere, ha evidenziato quanto si commemori la morte del Giudice e di tante altre vittime della mafia, attraverso celebrazioni e manifestazioni, di come si indossino magliette e di ripetano slogan “ma poi…” Il Magistrato ha ribadito più volte che esse sono sterili, se non cambiano le persone, le quali devono mostrare giorno dopo giorno il proprio senso etico e di responsabilità rispetto a ciò che accade. Il Dottor Maresca ha raccontato dei suoi incontri con i vertici della camorra e, dell’ottica spesso rovesciata di questi ultimi circa la visione etica e la distinzione tra bene e male. “Combattere la mafia è possibile solo attraverso la cultura”. Ricordando la sua infanzia, trascorsa in un quartiere problematico di Napoli, narrava delle raccomandazioni che il nonno gli rivolgeva affinché non si “mischiasse” a persone poco raccomandabili. “Frequentare anche un luogo sbagliato, per caso, per errore, per distrazione, può essere fatale e cambiare il tuo destino. Quando si entra in quegli ambienti si accetta tutto il pacchetto. Impossibile tornare indietro”. Bisogna scegliere ogni giorno da che parte stare anche quando tutti sembrano andare in un’ altra direzione.
Parlando dei “fenomeni” esaltati dai social che si sostituiscono e prendono lo spazio e il tempo da dedicare a cose più serie e importanti, egli ha sottolineato, riprendendo il titolo della sua pubblicazione, l’ispirazione generata da Giovanni Falcone “il genio” per gli antichi era un nume tutelare, per questo il genio di Falcone mi ha diretto e indicato il percorso da fare. Ero giovane 33 anni fa, come tutti mi sono commosso davanti alla strage di Capaci, ma ho capito quale sarebbe stata la mia strada”. Di fronte agli eventi che ci sconvolgono bisogna prendere atto e “assumersi delle responsabilità: dandosi da fare per cambiare; partendo dalle piccole cose, rifiutando quei messaggi di violenza anche quando ci arrivano da una canzone, prendendo le distanze da ciò che ci distoglie dal vero e dal bene».

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