Coro di “no” contro la trasformazione da Via Verde dei Trabocchi a Via Verde dei Chioschi stamattina in piazza Fiume, dove la pista ciclabile al centro della discussione ha inizio. A causare la protesta è l’emendamento presentato dal consigliere regionale con delega all’Ambiente, Nicola Campitelli, che consentirebbe l’installazione di chioschi ogni 400 metri.

Fitta la la rete delle associazioni e dei comitati aderenti: Ciclo Club Vasto, Associazione sportiva “Sulle orme dei Sanniti”, Vasto Ciclabile, Arci, Italia Nostra Abruzzo, Comitato Amici degli alberi, Gruppo Fratino, Acqua Nostra, Confesercenti Vasto, Comitato Litorale Vivo, Comitato civico ambientalista di San Salvo, Casa del Popolo “La Conviviale”, Cai sezione di Vasto, Nording Walking Vasto, Club per l’Unesco Vasto, Geav – Guardie Ambientali Volontarie, Fiab, Amici di Zampa.
Dopo le proteste registratesi lungo tutta la costa attraversata dalla Via Verde, l’emendamento è stato momentaneamente ritirato e la commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture del consiglio regionale tornerà a parlarne giovedì prossimo, 29 maggio.
«Sì ai servizi, no all’invasione dei chioschi», ha esordito Lino Salvatorelli, volto storico delle battaglie ambientaliste del territorio. L’alternativa a quanto si potrebbe fare grazie al discusso emendamento, è a pochi passi dal sit-in: la vecchia stazione che, così come le altre lungo il tracciato ciclopedonale, dovrebbe ospitare i servizi per i turisti, «Se si riempie la Via Verde di chioschi mai nessuno investirà in queste strutture. Inoltre i chioschi andrebbero a ricadere in zone naturalistiche che si sono preservate e che rappresentano la vera attrattiva della ciclopedonale».
Concetto caro anche a Luigi Salvatorelli di Vasto Ciclabile e imprenditore che sottolinea le potenzialità della struttura che potrebbe diventare un Bike Hotel, ma che perderebbe appetibilità a fronte della massiccia presenza di chioschi.

La “prova” dell’invasione è anche nei numeri di ciò che potrebbe accadere lungo la costa vastese: ben 15 chioschi nel breve tratto da Trave a Vignola. Bianca Campli (Club per l’Unesco Vasto) ha richiamato la necessità di una pianificazione urbanistica del territorio che oggi manca. Una pianificazione e regolamentazione, come ha sottolineato Lino Salvatorelli, che sarebbero già previste dall‘ambizioso progetto del Parco della Costa teatina ormai dimenticato in un cassetto.
«Oggi la priorità è un’altra, rendere continua la Via Verde con il Nord dell’Abruzzo e il Molise. Le ferrovie sono andate via vent’anni fa, in vent’anni non si è riusciti a fare un tracciato unico».
Stefano Taglioli (Gruppo Fratino), infine, non ha risparmiato frecciate agli assenti: «Mancano oggi le grandi associazioni ambientaliste e la politica. In una battaglia bisogna sapere chi sono gli amici e chi i “nemici”».