«Ci saremmo aspettati,viste sia la carica di presidente della Camera di Commercio Chieti Pescara, sia quella di delegato per l’Abruzzo presso l’Autorità di Sistema Portuale di Ancona un aggiornamento sui lavori previsti sui porti abruzzesi e, per quel che ci riguarda, sul porto di Vasto». Gli operatori portuali replicano alle affermazioni di Gennaro Strever, presidente della Camera di commercio di Chieti-Pescara.
«Non riusciamo a comprendere a cosa si riferisse», si legge in un comunicato diramato da Pietro Marino dell’Agenzia marittima vastese, «quando, recentemente, in un convegno, ha definito il sistema portuale del Medio Adriatico come “quasi artigianale”. Con tutto il rispetto per la libertà di espressione, definire il sistema portuale del Medio Adriatico come “quasi artigianale” è ingeneroso». Strever era uno dei relatori del dibattito di venerdì scorso nell’ambito della Giornata Assovasto-Noi per conoscerci, organizzato dall’associazione degli imprenditori del Vastese.
«Se l’intento – si legge nella nota – era sminuire un sistema che, pur tra mille difficoltà, continua a muovere centinaia di migliaia di tonnellate di merci ogni anno, servendo industrie di rilievo internazionale e sostenendo l’economia reale di interi territori, allora non possiamo che rispondere con i fatti. Gli operatori portuali hanno dimostrato di possedere competenze, strutture tecnologiche di supporto e il giusto coraggio che li porta a fare continui investimenti. Ci piace ricordare che il porto di Vasto ospita uno dei terminal siderurgici più attivi del centro-sud, movimenta componenti eolici per progetti internazionali. Solo per fare un esempio, la flessibilità, la capacità lavorativa e la dedizione, messa in campo dagli operatori portuali, hanno consentito al Gruppo Stellantis di non fermare la produzione nello stabilimento di Atessa, in occasione dell’esondazione del Po. Per intere settimane si è lavorato giorno e notte, comprese le festività, assicurando la partenza dei furgoni verso gli altri porti di destinazione».

«Ci saremmo aspettati, viste sia la carica di presidente della Camera di Commercio Chieti Pescara, sia quella di delegato per l’Abruzzo presso l’Autorità di Sistema Portuale di Ancona un aggiornamento sui lavori previsti sui porti abruzzesi e, per quel che ci riguarda, sul porto di Vasto. Tenuto conto che il porto di Vasto ha un piano regolatore approvato nel lontano 2014 che prevede: pescaggio da 10,5 a 12 metri; approdo di navi superiori a 200 mt di lunghezza; piazzali per circa 150mila metri quatri; 2.000 metri quatri di banchina; scalo ferroviario per intermodalità (ferro/gomma/mare) e che, dopo tantissimi anni di attesa, solo negli ultimi anni sono stati stanziati: finanziamento regionale fondi Cipe per 12 milioni di euro per l’allungamento di circa 180 metri del molo sopraflutto, al momento non abbiamo nessuna notizia di inizio dei lavori: finanziamento di circa 6 milioni di euro per l’allargamento della banchina di levante di circa 10 metri, i cui lavori stanno procedendo a nostro avviso a rilento; finanziamenti da 25 milioni di euro fondo coesione annunciati, ma ancora non si conosce il progetto; fondi Rfi per 25 milioni di euro” per portare “binari ferroviari sulla banchina di levante, pensiamo in via progettuale. Riconoscere il valore del porti abruzzesi è un passaggio fondamentale per avviare un percorso di rilancio infrastrutturale e territoriale. Più che di giudizi – concludono gli operatori portuali vastesi – c’è bisogno di impegno per snellire le procedure burocratiche, ridurre i tempi di approvazione e avvio dei lavori».