Dopo 25 anni, Marino Vincenti lascia Furci, il commosso saluto e un dono speciale per la comunità

Commosso saluto della comunità furcese ieri, al maresciallo dei carabinieri Marino Vincenti che per 25 anni ha prestato servizio nella caserma del paese e che dal 21 maggio andrà in pensione. Nel santuario del Beato Angelo, l’amministrazione comunale, la Confraternita e il parroco don Angelo Di Prinzio hanno dedicato parole di ringraziamento a Vincenti che per tanti anni ha guidato la stazione dei militari.

«Hai vissuto il paese, grazie perché hai saputo tanto ascoltare, saperlo fare non è scontato», le parole di Di Prinzio. «Grazie per servizio prezioso svolto nella comunità – l’intervento del sindaco Fabio Di Vito – Sei un cittadino furcese ormai, sei membro della confraternita e sicuramente continuerai a portare i tuo valori di giustizia e verità nel futuro».  

Video di Nicola Cinquina

Vicenti, visibilmente commosso, ha rimarcato il suo affetto per il popolo di Furci con due importanti doni: un’antica teca di vetro, contenente il Sacro Cuore di Gesù, appartenente alla sua famiglia da tre generazioni, un ricordo legato ai nonni materni e che, insieme alle sorelle, Vincenti ha deciso di donare alla Confraternita Beato Angelo da Furci.

Particolarmente sentito anche il secondo lascito. «È mia intenzione onorare un furcese che a me sta molto a cuore perché ha indossato la mia stessa divisa e per onorarla fino in fondo ha dato la sua stessa vita per renderci italiani liberi», così Vincenti ha consegnato un quadro raffigurante l’eccidio di Sella Ciarelli, la strage perpetrata dai soldati tedeschi il 26 settembre 1943 in provincia di Teramo con la fucilazione Angelo Cianciosi, carabiniere di Furci (e, insieme a quest’ultimo, altri due appartenenti all’Arma, un alpino e un soldato neozelandese). L’opera sarà posta all’interno della caserma.

Vincenti è stato fondamentale nella riscoperta di questa dolorosa pagina di storia e per questo è stato ringraziato sentitamente dai figli e dai discendenti di Cianciosi: «Oggi è una giornata speciale per merito del comandante che è di una grande ricchezza di sentimenti. Grazie a tale ricchezza ha portato alla conoscenza dei furcesi questa storia che per 60 anni abbiamo conservato. Le siamo grati soprattutto per i suo sentimenti».

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