«Non è possibile scaricare ogni responsabilità sui Comuni che hanno risorse limitate»

«Se Anas pensa di “bocciare” il sindaco Menna, allora Vasto, con forza e dignità, “espelle” Anas da tutte le scuole d’Italia per zero in condotta e manifesta incompetenza». Non si fa attendere la replica del primo cittadino vastese dopo la corposa lettera – riportata da Chiaro Quotidiano – del 15 maggio con la quale l’azienda che si occupa delle strade statali ribatteva punto su punto alle contestazioni di qualche settimana fa.

«Non è accettabile che un ente pubblico con dotazioni finanziarie esplosive e con miliardi destinati ad asfalti e grandi opere, scarichi ogni responsabilità su Comuni che combattono quotidianamente con risorse limitate, competenze frammentate e crescenti emergenze climatiche. Il comportamento di Anas è non solo istituzionalmente scorretto, ma dimostra una preoccupante assenza di spirito di collaborazione».

Quindi, Francesco Menna torna a ribadire gli stessi concetti espressi in conferenza stampa: «Anas non è un ente immacolato, destinato a “spalmare asfalto” come un bambino che mette la Nutella sul pane. È un’agenzia pubblica che ha doveri di manutenzione, prevenzione e supporto. Invece, assiste passivamente e talvolta ostacolando, gli sforzi dei sindaci quando si tratta di prevenire danni e proteggere i cittadini. Sul tema delle acque bianche e dei fenomeni alluvionali, che ormai sono ricorrenti in tutta Europa e non solo a Vasto, non si può continuare con questo gioco dello scaricabarile. I Comuni, come Vasto, non possono essere lasciati soli. Serve una regia nazionale tra Stato, Regioni, Anas e Unione Europea per affrontare il tema della raccolta e gestione delle acque meteoriche».

«Le situazioni di pericolo sulla SS16 sono il risultato di decenni di sottovalutazione e scarsa progettazione integrata, non certo di chi amministra oggi. Bologna, Valencia e molte altre città europee dimostrano che siamo di fronte a un’emergenza sistemica e strutturale: la risposta non può essere un fax di rimprovero, ma un tavolo operativo e risorse vere. Anas farebbe bene a uscire dagli uffici e sedersi accanto ai sindaci, invece che alzarsi in cattedra arrogandosi il diritto di distribuire voti. Se c’è una bocciatura in corso, è quella della credibilità di Anas agli occhi dei cittadini».

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