Fango e detriti sulla SS16, l’Anas “boccia” Menna: «Rischi generati esclusivamente dalle strade comunali»

L’Anas richiama di nuovo alle proprie responsabilità il Comune di Vasto invitandolo a intervenire sulla viabilità di propria competenza per evitare rischi a chi percorre la Statale 16. La nuova missiva è datata 15 maggio ed è la risposta alle diffide che il sindaco Francesco Menna aveva portato all’attenzione della stampa nella conferenza del 28 aprile scorso. In quell’occasione il primo cittadino aveva accusato l’Anas di «bullismo». L’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade Statali aveva chiesto l’intervento dell’ente cittadino su alcune strade comunali che intersecano la SS 16.

Questa volta, nella risposta inoltrata per conoscenza a tutti gli enti e rappresentanti tirati in ballo dal primo cittadino vastese, l’Anas allega anche foto e planimetrie dei tratti di competenza comunale che richiedono interventi urgenti sottolineandone con forza le responsabilità: «L’oggettiva e non contestabile situazione di pericolo che si ingenera lungo il tratto della SS 16 di cui ci si occupa, in concomitanza di eventi piovosi anche di non eccezionale intensità e durata, si origina dalla viabilità di proprietà ed esclusiva competenza realizzativa, manutentiva e gestionale di codesto Comune».

«L’amministrazione comunale – continua l’Anas – ha l’obbligo di adottare, nella costruzione e gestione delle proprie strade pubbliche, gli accorgimenti e i ripari necessari per evitare che, dalle proprie strade, le acque che su esse si raccolgono o che sulle stesse sono convogliate, legalmente o illegalmente, possano defluire in modo anomalo e incontrollato lungo la SS 16 così da impedire da un lato danni alla stessa strada statale e sue pertinenze, dall’altro e ancor più, per quello che ci impegna sul tema, impedire improvvise ed incontrollabili situazioni di pericolo per la circolazione stradale e per la pubblica e privata incolumità».

I casi citati sono quelli della strada comunale Fonte dell’Oppio che si interseca con la SS 16 al km 511+600, contrada Vignola/via della Vela (km 512+900), strada comunale Pietro Di Donato (intersezione al km 513+350). L’Anas evidenzia che a causa di pavimentazione ammalorata e assenza di canali di scolo «durante gli eventi piovosi anche di normale intensità e ben lontani dagli eventi alluvionali catastrofici (evocati da Menna nella propria risposta, nda)», «per conformazione plano altimetrica, per condizioni manutentive e per carenze strutturali, si genera un vero reticolo idrografico artificiale con un comportamento torrentizio di fiumare di acque torbide, e di trasporto di materiali lapidei che si riversano in maniera del tutto incontrollata, quanto altamente pericolosa per la circolazione stradale, sulla carreggiata della SS 16, invadendo così non solo il piano viabile ma andando a intasare e a mettere fuori servizio anche i fossi di guardia della stessa strada Statale».

L’Anas – che parla di «situazioni di pericolosità indotte da eventi originatisi esclusivamente da viabilità di competenza di codesto Comune» – poi ricorda l’impossibilità di intervenire su beni altrui, «Interventi che in tutta evidenza esulano dalla stessa possibilità e competenza di intervento da parte di Anas, in quanto riguarderebbe beni di proprietà e in custodia ad altro soggetto come invece pare venga diversamente richiesto da codesto Comune». Menna, in conferenza stampa e nella risposta di qualche settimana fa, aveva poi parlato di sistemi di raccolta delle acque a supporto della Statale non in buone condizioni, anche su tale punto c’è la smentita dell’Anas: «Lungo la SS 16 all’interno del territorio Comunale di Vasto i sistemi di raccolta delle acque di piattaforma esistono e sono perfettamente funzionanti».

Le smentite però sono su tutta la linea. anche sul tratto di fronte all’Oasi dell’anziano e in via Trave. Per il primo l’Anas specifica che «il manto stradale della SS 16 risulta integro e in buone condizioni manutentive», mentre la stessa cosa «non può dirsi per la parte di viabilità comunale dove le radici dei pini residuali in gestione comunale e non ancora rimossi da codesta amministrazione stanno danneggiando pesantemente sia il piano stradale della viabilità comunale (e non di quella statale) e sia la pavimentazione delle isole spartitraffico pure di esclusiva competenza comunale».

Infine, sull’incrocio di via Trave – per il quale Menna aveva chiesto di intervenire a causa della sua pericolosità che ha dato vita a numerosi incidenti, l’Anas ricorda che lo stesso incrocio è stato realizzato dal Comune nel 2011-2012 e che, oltre alle violazioni al codice della strada quale causa principale dei sinistri, c’è anche «l’ulteriore potenziale criticità determinata, in corrispondenza dell’area di intersezione, dalla sosta selvaggia che si rileva soprattutto nei fine settimana lungo la piattaforma stradale e relative pertinenze», per questo, l’ente auspica maggiori controlli anche da parte della polizia locale.

Quella di Anas, insomma, è una bocciatura di tutte le contestazioni sollevate da Menna e che, sicuramente, non rappresenterà l’ultima puntata di questa vicenda che, prima o poi, si spera porti a evitare situazioni di pericolo come quelle di stamattina.

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