“Vasto: lo stallo del decoro e delle idee. Tre azioni per salvare l’estate – e forse anche la faccia”. Si intitola così la lettera aperta che un lettore di Chiaro Quotidiano, Mattia Perrotta, di professione designer e direttore creativo, che già in passato aveva avanzato proposte per la riqualificazione di alcune arre della città, ha inviato alla nostra redazione.

«C’è una sensazione diffusa, tra i cittadini di Vasto, che si avverte chiara come l’afa di agosto: la città è ferma. Non solo per quanto riguarda le grandi opere o le visioni di lungo periodo – terreno da sempre incerto per le amministrazioni locali – ma anche sul piano più immediato e visibile, quelle che ogni cittadino, residente o turista, tocca con mano: servizi che mancano, spazi pubblici trascurati, segni di degrado che diventano consuetudine.
Vasto è una città con potenzialità enormi: paesaggistiche, culturali, economiche. Eppure, camminando tra il centro storico, la marina e le aree industriali, la percezione è quella di una città che non riesce a esprimere pienamente se stessa. In parte per un’incapacità cronica di pianificazione, in parte per scelte amministrative che sembrano più frutto di sopravvivenza politica che di visione strategica. Ma se l’obiettivo è recuperare credibilità e offrire almeno un’estate dignitosa a chi la città la vive e la visita, qualche intervento immediato è ancora possibile.
1. Dare continuità alla ciclabile con via Osca a senso unico: più mobilità, meno traffico, più respiro alla costa
Uno dei progetti più visibili degli ultimi anni è la pista ciclabile che costeggia il nostro meraviglioso territorio. Un’infrastruttura dal potenziale straordinario, ma che – come accade – si interrompe bruscamente, diventando più un simbolo di incompiutezza che di sviluppo sostenibile.
La proposta: convertire via Osca a senso unico dedicando una carreggiata alla mobilità dolce. Questo permetterebbe non solo di completare il collegamento ciclabile tra la marina e la zona nord, ma anche di razionalizzare il traffico dei mezzi pesanti, creando uno sfogo diretto verso la Statale a nord di Punta Penna, all’altezza della nuova rotonda nei pressi della stazione del porto. Una soluzione semplice, economica e immediata, che favorisce sia i ciclisti sia il traffico commerciale, riducendo la pressione sulla viabilità interna e valorizzando il litorale.
2. Pulizia immediata di murales abusivi e angoli divorati dal degrado: un’azione simbolica e concreta
Il decoro urbano non è un dettaglio: è il biglietto da visita di una città, la misura minima di rispetto per chi la abita e per chi la visita. A Vasto, però, l’occhio cade sempre più spesso su muri sfregiati, angoli abbandonati, scritte fatiscenti e sporcizia cronica. Alcuni luoghi-simbolo del degrado:
• Palazzi e proprietà comunali in evidente stato di incuria
• L’area del pontile e del lungomare
• L’ex mercato del pesce, ormai fantasma di sé stesso
• La vecchia stazione e le aree circostanti, invase da incuria e graffiti
Serve un piano immediato e visibile di pulizia e ripristino del decoro, senza giri di parole o scuse burocratiche. Non interventi-tampone, ma un’azione decisa: cancellare, pulire, ripristinare. L’estate si gioca anche – e soprattutto – sull’impressione visiva che una città riesce a offrire.
3. Pennellature informative su opere incompiute: raccontare invece di nascondere
Non è un mistero che a Vasto molti cantieri restano aperti per mesi, se non anni, lasciando sul territorio scheletri impacchettati, recinzioni arrugginite e plastica svolazzante. Ma se non si possono completare le opere in tempo utile, si può almeno evitare che diventino un colpo d’occhio negativo per cittadini e turisti.
L’idea è semplice quanto efficace: mascherare i cantieri aperti con grafiche informative e artistiche, trasformandoli in pannelli narrativi sulla città. Un esempio? L’ex stazione di Vasto Marina, oggi simbolo di abbandono, potrebbe essere temporaneamente coperta da un grande pannello illustrato, che racconta la storia ferroviaria della città, oppure da un murales artistico che proietti un’immagine positiva del territorio. Anche i cantieri più recenti potrebbero essere “impacchettati” con una narrazione: “Qui nascerà…”, accompagnato da QR code per approfondimenti e aggiornamenti sui lavori.
Una città che mostra cura, anche se non è (ancora) perfetta
Non servono rivoluzioni per salvare la stagione turistica o per riconquistare fiducia. A volte basta mostrare cura, attenzione, volontà. Le tre proposte qui avanzate – mobilità sostenibile, pulizia del degrado, narrazione visiva delle opere in corso – sono interventi realizzabili in tempi brevi, con costi contenuti e impatti significativi. E soprattutto, sono un segnale: che la città c’è, che l’amministrazione ascolta, che la comunità è viva. Perché non c’è peggior messaggio, per un visitatore o un cittadino, del sentirsi in un luogo trascurato, dimenticato, inerte. Vasto non lo merita. E ha ancora il tempo – se lo vuole – di dimostrarlo».
Mattia Perrotta