«L’ultimo consiglio comunale del 7 maggio 2025 ha evidenziato una situazione politica palesemente differente rispetto al 2022, quando nella competizione elettorale per le amministrative si presentavano agli elettori tre coalizioni capeggiate da Emanuela De Nicolis, Fabio Travaglini e Gianni Mariotti, ciascuna con limiti ben definiti». La capogruppo del Partito Democratico, Emanuela Tascone, analizza quanto accaduto nell’ultima seduta dell’assise civica e invita le forze di minoranza a costruire un progetto comune.

Le ultime sedute del consiglio comunale hanno ridisegnato gli assetti politici: «Oggi, a tre anni di distanza, il centrodestra ha perso due consiglieri e un terzo, pur avendo votato a favore del rendiconto di gestione, ha più volte assunto posizioni non allineate alla maggioranza. Gianni Mariotti, le cui liste non avevano appoggiato Travaglini al ballottaggio, si riavvicina al Partito Democratico. Nicola Argirò torna in Forza Italia pur restando in minoranza, mentre Marika Bolognese passa al gruppo misto».
«È evidente che alla maggioranza mancano attualmente dei numeri solidi e sicuri che garantirebbero al sindaco e al suo gruppo di prendere decisioni serene e governare la città con una prospettiva, perché si può anche far approvare il bilancio recuperando un voto favorevole ed un altro di astensione, ma l’amministrazione non è solo questione di numeri: è questione di idee, di visioni condivise, di sguardi al futuro e non di sicurezza della poltrona. Ma in qualità di capogruppo del Partito Democratico e dunque membro della minoranza di centrosinistra di questa città non posso non fare una riflessione interna, perché criticare gli altri è facile, ma se davvero si vuole vincere e governare bisogna iniziare da se stessi».

«Rispetto al 2022, qualcosa si muove: alcuni consiglieri di maggioranza sembrano aprirsi al confronto con l’opposizione, come dimostra ad esempio il voto favorevole a una nostra mozione, mentre altri nella minoranza scelgono percorsi diversi – continua Tascone – L’assetto è nuovo perché nuovi sono gli attori e diverse sono le parti. Ma se questa minoranza vuole davvero diventare maggioranza non basta essere accomunati dall’essere contro qualcuno perché sarebbe troppo facile: quello che serve davvero è una condivisione, una collegialità, un incontrarsi e mettere sul tavolo un progetto di città condiviso, che per forza di cose non può più riconoscersi nelle coalizioni del 2022 ma deve essere nuovo, plurale e inclusivo».
«Per stare insieme bisogna condividere un programma, un modo di lavorare, una strada che porti alla vittoria perché dopo 13 anni di opposizione l’entusiasmo si logora sia nei cittadini che nei consiglieri. Serve una nuova strategia. Serve coordinare e guidare un gruppo in formazione che potrebbe includere anche chi oggi si oppone all’interno del centrodestra, serve orientare il cambiamento e non subirlo. Se una strategia funziona, non ci devono essere sorprese. E il popolo di sinistra di sorprese non ne vuole più ma vuole una strategia vincente».

«Costruiamo un progetto comune insieme ai cittadini che ogni giorno ci dicono “ma quando cade questa amministrazione?”. Diamo loro una risposta concreta: torniamo a vincere. La città ne ha bisogno». Poi, la capogruppo conclude citando le parole di Enrico Berliguer: «Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e con gli oppressi, non c’è più scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia».