Assistenza sanitaria estiva a rischio. A suonare un campanello d’allarme sono le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up hanno chiesto un incontro urgente alla Direzione strategica della Asl Lanciano Vasto Chieti dopo la sospensione delle assunzioni di personale amministrativo, il blocco del rinnovo dei contratti di somministrazione e la razionalizzazione delle spese per consulenze esterne.

«Queste misure, conseguenti all’applicazione della Legge regionale 4 aprile 2025 n.9, in particolare l’articolo 4 riguardante le Misure organizzative e di contenimento della spesa sanitaria, sono entrate in vigore il 5 aprile scorso. Le preoccupazioni principali riguardano le conseguenze che queste disposizioni possono avere sulla capacità dell’Asl di garantire livelli adeguati di assistenza sanitaria».
«Con l’approssimarsi della stagione estiva, si manifestano criticità da tempo irrisolte, che richiederebbero una programmazione efficace piuttosto che tagli che penalizzano l’organizzazione del lavoro, specialmente nei periodi di maggiore complessità. In questi momenti, ogni profilo professionale risulta essenziale per mantenere la qualità e l’efficienza dei servizi offerti».
«È ormai consuetudine affrontare la stagione estiva con personale ridotto al minimo, dove anche poche assenze possono creare problemi organizzativi significativi – continuano i sindacati – Tali criticità sono già evidenti in diverse Unità Operative e Servizi, generando incertezza sul piano ferie già stabilito e costringendo a misure straordinarie come turni doppi, richiamate in servizio, accorpamenti e trasferimenti di personale tra unità per garantire l’assistenza durante il periodo di ferie».
«Le assenze per maternità o altre cause richiedono la sostituzione con ulteriori unità, oltre all’inserimento di nuovo personale per aumentare un organico spesso insufficiente. È fondamentale assicurare non solo le ferie, ma anche condizioni di lavoro che rispettino il giusto equilibrio tra vita privata e professionale, garantendo serenità e sicurezza sia per gli operatori che per i pazienti. Questa situazione è inaccettabile. In assenza di una risposta positiva o di una convocazione, ci riserviamo il diritto di rivolgerci agli organi competenti per tutelare i diritti del personale e dei degenti coinvolti».