Omicidio della sarta di Gissi, la sentenza slitta al 30 maggio

Rinviata al 30 maggio l’ultima udienza del processo sull’omicidio di Carolina D’Addario. Un contrattempo avuto dal pm, Vincenzo Chirico, ha causato lo slittamento a fine mese della sentenza sull’uccisione della sarta 84enne di Gissi.

Carolina D’Addario

Flavio Meo, che nella fase delle indagini preliminari ha confessato, è detenuto nel carcere di Frosinone. Il processo si svolge in Corte d’assise a Lanciano. Nella prima udienza, a dicembre del 2024, pubblica accusa e la difesa del sessantenne manovale saltuario di Palmoli hanno concordato di acquisire gli atti del fascicolo d’indagine della procura di Vasto evitando l’escussione dei testimoni. Tramite gli avvocati Agostino Chieffo, Alessandro Orlando e Nicola Chieffo, i familiari della vittima si sono costituiti parte civile. Ai parenti di Carolina, che a Gissi tutti conoscevano con diminutivo di Nelluccia, l’imputato ha offerto, a titolo di risarcimento, i suoi pochi beni mobili e immobili.

Il 23 dicembre 2023, Carolina D’Addario è stata uccisa nella sua casa di corso Italia a Gissi dove, nel retro dell’abitazione, aveva il laboratorio di sartoria in cui trascorreva la maggior parte del tempo e riceveva le persone che andavano a trovarla per chiederle un lavoro a maglia o per una semplice chiacchierata. Le telecamere della videosorveglianza avevano ripreso Meo che camminava con un coltello in mano nelle vicinanze della casa della donna. Secondo l’accusa, avrebbe ucciso a scopo di rapina. Un’ipotesi accusatoria contestata dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Luigi Masciulli.

Il 31 maggio la discussione, con la requisotoria del pubblico ministero e le arringhe degli avvocati. Poi, il giorno stesso, la sentenza di primo grado.

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