«Assistenza domiciliare integrata, infiniti rinvii e gestione approssimativa dei soldi pubblici»

«A distanza di giorni dal mio comunicato sulla mancata attivazione dell’assistenza domiciliare integrata (Adi) nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti, e dopo aver scritto anche per le vie brevi ai dirigenti responsabili e all’assessore regionale alla Sanità, nessuno si è degnato di fornire una risposta. Non una comunicazione ufficiale, non una smentita, nemmeno una presa di posizione sulla stampa. Solo silenzio. È un atteggiamento inaccettabile e irrispettoso verso i cittadini, soprattutto verso le famiglie più fragili, che da mesi attendono un servizio fondamentale». Lo afferma Vincenzo Menna, consigliere regionale di Abruzzo Insieme.

Vincenzo Menna (Abruzzo Insieme)

«Ricordo che già lo scorso 15 gennaio il direttore amministrativo della Asl, Giampaolo Grippa, mi aveva assicurato l’attivazione dell’Adi entro la fine di marzo 2025. Successivamente, in sede di commissione, sia il rup Antonio Di Sciascio che il direttore Areacom Donato Cavallo avevano indicato il 1° aprile come data di partenza. Nulla di tutto questo è accaduto. Né tantomeno l’annuncio dell’11 aprile da parte dell’assessore Nicoletta Verì ha trovato riscontro concreto. Tutto fermo, tutto rinviato, tutto taciuto. E non finisce qui. In commissione ho chiesto anche quanto costi questa continua proroga alla Asl. La risposta dei dirigenti? “Non lo sappiamo, lo sapremo alla fine”. Un’affermazione – commenta Menna – sconcertante, che evidenzia una gestione approssimativa e opaca delle risorse pubbliche. È lecito chiedersi chi pagherà se, come spesso accade, alla fine si scoprirà che si è speso più del previsto. I cittadini hanno diritto alla verità, alla trasparenza e a una gestione responsabile della sanità».

«Continuano a emergere gravi disservizi anche presso il presidio territoriale di assistenza di Atessa. Il totem per la gestione degli accessi risulta non funzionante da tempo, e a questo si aggiungono problemi tecnici ai computer in dotazione al personale del Cup, che non riesce ad essere operativo e a fornire le prestazioni richieste all’utenza. Il risultato è un disagio crescente per i cittadini e un clima di frustrazione per gli stessi operatori, che non riescono a lavorare in modo efficiente e dignitoso. Di fronte a tutto questo non si può che esprimere profonda amarezza e indignazione. La sanità del nostro territorio continua a non funzionare: servizi essenziali che non partono, strutture che non sono messe nelle condizioni di operare, personale abbandonato e utenti lasciati allo sbaraglio. È sconcertante constatare quanto siamo lontani da un sistema sanitario moderno, efficiente, accessibile. A questo punto – conclude Vincenzo Menna – non bastano più le promesse: servono assunzioni di responsabilità e interventi immediati. I cittadini non possono più aspettare».

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