Non mancano le reazioni al consiglio provinciale di oggi e all’assenza di massa all’assemblea dei sindaci che avrebbe dovuto esprimere il proprio parere. Il rendiconto di gestione è stato approvato, ma con le forte contrarietà degli esponenti di opposizione (di Fratelli d’Italia e Lega).
Carla Di Biase (consigliera comunale di Chieti), Catia Di Fabio (sindaca di Monteodorisio) e Claudio Carretta (consigliere comunale di Casacanditella) esprimono forti critiche nei confronti del documento approvato dalla sola maggioranza (gli altri due esponenti di opposizione, Graziana Di Florio e Stefano Costa, si sono astenuti) e dell’operato della Provincia a qualche mese dalla scadenza del mandato.

I primi tre sottolineano: «Sin dall’inizio di questa legislatura abbiamo auspicato una consigliata che vedesse coinvolti tutti e sei distretti che noi consiglieri rappresentiamo, all’insegna di scelte condivise, ragionevoli e razionali. Purtroppo duole dire che la fiducia riposta non è stata bene ripagata. Innumerevoli sono i motivi che potremmo elencare. Primo tra tutti ed esemplificativo fra i più è la programmazione provinciale dei fondi destinati al Piano asfalti che non è stata né omogeneamente distribuita, né ha seguito logiche legate alle relazioni di necessità che gli uffici tecnici più volte ci hanno sottoposto».
«La logica è stata quella dell’ accontentare i sindaci amici o di sistemare la viabilità utile al comune del consigliere provinciale di maggioranza. Diversi enti hanno più volte prodotto istanze di richiesta sulla base delle reali necessità, allegando documentazione fotografica. Ma mai nulla, nemmeno una risposta formale, tranne che recentemente in occasione dei fondi Fsc, dove la risposta è stata comunque negativa».

Poi, Di Biase, Di Fabio e Carretta rimarcano l’assenza di ben 72 sindaci dall’assemblea, sintomo secondo loro del giudizio negativo su tale operato: «La cosa inaccettabile è proprio il metodo, che certo non persegue né il principio del merito, né della necessità, né della trasparenza. La domanda che oggi ci facciamo è se la strada intrapresa da questa amministrazione sia quella giusta. Sicuramente no. E ce lo dice l’assenza di 72 sindaci su 104 (i 2/3) componenti l’assemblea dei sindaci. Un’assenza che rimarca ed è segnale dell’allontanamento dei territori all’oligarchia di potere che questa amministrazione ha creato all’interno di un palazzo medioevale difficilmente avvicinabile dai più e in cui ormai prevale la logica del vassallaggio».
Poi, i tre consiglieri di opposizione tornano anche sulla divisione in due gruppi all’interno della maggioranza: «Una logica dimostrata in ultimo dalla scissione all’interno della maggioranza e della creazione del nuovo gruppo targato Di Pasquale, Moro e Scopino. Ecco la cosa inaccettabile è proprio il metodo che non persegue né il principio del merito, né della necessità tantomeno della trasparenza, ma solamente come direbbe una canzone di Francesco Nuti “E quel che resta sarà per Te”. Motivo questo per cui, oltre al voto sfavorevole al Bilancio, auspichiamo un imminente cambio di passo, soprattutto in vista delle prossime elezioni provinciali».