«Il fine è dare valore alle gestioni precedenti, che hanno valorizzato il territorio, il turismo, cooperando con gli enti locali». Perciò, nella gara per l’assegnazione delle concessioni balneari «è lecito stabilire criteri che valorizzino il territorio» e avrà un peso l’attività precedentemente svolta. Se alcuni degli attuali concessionari dovessero perdere la gara, sarebbe «possibile riconoscere un indennizzo a questi imprenditori». Mentre si aprirà la strada al project financing, attraverso cui gli imprenditori interessati a gestire i lidi potranno dire al Comune «siamo pronti a investire questa cifra che potrai utilizzare per un investimento pubblico, un’opera di pubblica utilità».

Queste sono le linee guida che il sindaco di Vasto, Francesco Menna, elenca dopo il convegno sul futuro degli stabilimenti balneari che, su iniziativa di Psi e Avanti Vasto, sabato ha messo a confronto politica e imprenditoria turistica. Entro il 2027 vanno espletate le gare d’appalto. L’assessore al Turismo e al Demanio, Nicola Della Gatta, nei mesi scorsi, ha dichiarato che «è in fase conclusiva l’iter di redazione di un nuovo Piano demaniale che ridisegnerà il volto del nostro litorale, con strutture e servizi efficienti e che, una volta approvato, consentirà l’immediata messa a bando delle nuove concessioni».

Francesco Menna, il Psi e la lista civica socialista Avanti Vasto chiedono di indire la gara per l’assegnazione delle concessioni balneari. Qual è la posizione dell’amministrazione comunale?
«La direttiva Bolkestein è indubbiamente un’opportunità, ma è arrivato il momento di uscire dalle sabbie mobili dovute alle continue proroghe finalizzate a ingannare il popolo e ingannare gli operatori economici. Continue proroghe dovute a motivi di consenso elettorale che hanno portato a una paralisi, a un’incertezza tale, che oggi chi va in banca dicendo che ha uno stabilimento balneare non ottiene credito. Il brodo non si può più allungare per il populismo dei politici e della politica. La sentenza del Consiglio di Stato del 30 aprile 2021 dice che è possibile fare procedure che tengano conto delle realtà attuali, esperienziali e delle peculiarità dei territori. Le direttive europee del 2008 e del 2014 che affidano agli operatori del mare la responsabilità dello spazio marittimo. La questione è che oggi non esiste una stazione appaltante per legge che debba fare le gare, quindi se ne possono tranquillamente occupare i Comuni e, secondo me, sono gli unici che devono occuparsene. Non se ne può certo occupare il Demanio, lo Stato, perché non conoscono il territorio, perché ad esempio non sanno che a Vasto ci sono due Riserve, tutta una realtà molto particolare e caratteristica. Ci sono alcuni stabilimenti che hanno subito lo spanciamento della spiaggia, con riduzione della superficie. Il Comune può e deve fare le gare, i riferimenti normativi ci sono e ce ne sono anche altri: le leggi regionali dell’Emilia-Romagna, che dice ai Comuni di fare le gare e stabilire i criteri, e il Veneto che, nel vuoto normativo del governo Meloni, interviene consentendo i progetti di finanza sul demanio. In Abruzzo il governo regionale non dice nulla, così come non dice nulla il governo Meloni».
Quali saranno i criteri per l’assegnazione delle concessioni?
«È lecito stabilire criteri che valorizzano il territorio? Io credo di sì. È giusto dire che gli stabilimenti balneari di Vasto hanno partecipato all’unisono al concerto di Jovanotti per la migliore realizzazione dello stesso? (Il Jova beach party si è svolto il 19 e il 20 agosto 2022 sulla spiaggia di Vasto Marina dove, per fare spazio all’evento, alcuni lidi balneari dovettero togliere gli ombrelloni, n.d.r.). Io credo di sì. È vero che alcuni stabilimenti di Vasto fanno formazione per l’attività di salvamento? Io credo di sì. È vero che questi stabilimenti hanno maturato negli anni un avviamento oggettivo e soggettivo di clientela e di investimenti e che, nel caso in cui questi soggetti perdano le gare, possano essere indennizzati per fare altre attività? Io dico di sì. È vero che ci sono stabilimenti balneari che rappresentano l’unica fonte di reddito per i concessionari? Vasto deve fare le gare: è possibile esaltare criteri territoriali, è possibile riconoscere un indennizzo a questi imprenditori per svolgere altre attività nel caso in cui vengano marchi eccezionali a investire sul nostro territorio. È possibile anche accogliere progetti di finanza che uniscano la possibilità di avere la concessione in cambio di investimenti pubblici che valirizzino il territorio prendendo in considerazione gli standard qualitativi dei servizi, la sostenibilità sociale e ambientale, la possibilità di accogliere i disabili, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la questione del riciclo dei rifiuti, quindi tutta una serie di valori e di fattori che possono essere esaltati. Va, inoltre, tenuta in considerazione la legge Draghi sulla concorrenza, che parla di indennizzo del valore di mercato tenendo presente gli ultimi cinque anni di attività e il fatto che l’impresa balneare rappresenti l’unica fonte di reddito. Il fine è dare valore alle gestioni precedenti, che hanno dato valore al territorio, al turismo, cooperando con gli enti locali. Vasto ha 60 stabilimenti balneari, di cui 40 pluriennali e 20 stagionali, è arrivato il momento di vincere l’incertezza, l’inettitudine, l’assenza del governo nazionale, che per mesi ha preso in giro i balneatori, l’assenza del governo regionale, concludendo questa questione con un principio semplice: c’è un vuoto? Non mi preoccupo, ma me ne occupo. Con un duro lavoro dell’assessore Della Gatta e del dirigente Alfonso Mercogliano, stiamo redigendo il Piano demaniale marittimo, che sarà licenziato a breve. In questo Piano siamo pronti ad accogliere progetti di finanza e a fare le gare».
Cosa intende per project financing legato alle concessioni balneari? E, inoltre, pensa che il numero delle concessioni debba aumentare?
«Progetto di finanza vuol dire consentire ai privati di presentare un progetto che vada incontro alla sostenibilità, all’innovazione, all’abbattimento delle barriere architettoniche, a standard qualitativi dei servizi, al riciclo dei rifiuti, all’utilizzo di materiale sostenibile per realizzare gli stabilimenti, a eliminare qualsiasi impedimento fronte mare e fronte marciapiede, ma anche essere disponibili a dire al Comune: siamo pronti a investire questa cifra che potrai utilizzare per un investimento pubblico, un’ opera di pubblica utilità. Ampliare il numero delle concessioni? Io sono convinto che si debbano conservare quelle esistenti, garantendo anche spiaggia libera. Se ne può aumentare il numero? Non lo so, verifico».
Stesso sistema delle pensioni. Tanto hai versato e tanto ti tocca.