«Il ripristino dell’interruzione di gravidanza è una vittoria della mobilitazione collettiva»

Il Collettivo Zona Fucsia esprime grande soddisfazione per la notizia del ripristino del servizio di interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) all’ospedale “San Pio” di Vasto. Il collettivo, infatti, aveva per primo sollevato il problema portando a conoscenza dell’opinione pubblica l’impossibilità di accedere al servizio.

«Tutto è partito dalla segnalazione di una giovane donna che ci ha raccontato di essere stata informata della necessità di effettuare un’ecografia finalizzata ad ascoltare il battito del feto per poter accedere al proprio diritto di abortire. Una pratica inutile dal punto di vista clinico, ma chiaramente orientata a scoraggiare e colpevolizzare – ricorda oggi il collettivo – Dopo aver denunciato questa pratica, il primario di ginecologia dell’ospedale di Vasto ha dichiarato che al “San Pio” impossibile effettuare una Ivg perché “tutti i medici sono obiettori”. Da quel momento, la nostra denuncia pubblica ha innescato una forte mobilitazione».

Benedetta La Penna

«In queste settimane, il Collettivo Zona Fucsia ha lavorato in sinergia con realtà territoriali, sindacati, associazioni e partiti, per accendere i riflettori su una grave violazione della legge 194 e sull’urgenza di garantire pieno accesso all’aborto in Abruzzo.Oggi possiamo dire che questa pressione ha prodotto un risultato concreto: il servizio Ivg è stato ripristinato. È una vittoria collettiva, che dimostra la forza della solidarietà e della mobilitazione dal basso».

«La lotta non è mai una perdita di tempo. La lotta paga. E non ci fermeremo finché l’aborto non sarà un diritto reale, pienamente garantito, e non una gentile concessione. Quello che è accaduto a Vasto dimostra quanto sia necessario vigilare, denunciare, pretendere. Ma dimostra anche che insieme possiamo far cambiare le cose», dice Benedetta La Penna, referente di Zona Fucsia e componente della commissione Pari opportunità della Regione.

«Continueremo a lottare finché, in tutta la regione, il diritto all’Ivg non sarà pienamente garantito,finché le Asl non forniranno in modo trasparente i dati aggiornati sull’obiezione di coscienza nelle strutture pubbliche e sulle modalità di accesso al servizio. Continueremo a lottare per dare supporto e informazioni alle persone gestanti, e perché nessuna debba mai più sentirsi sola, ostacolata o giudicata nell’esercizio di un proprio diritto.Perché l’aborto è libertà, è autodeterminazione, è salute pubblica. E non ci fermeremo finché sarà così. Per tutt3».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *