6 aprile, L’Aquila si stringe nel ricordo delle 309 vittime: la fiaccolata dall’ex casa dello studente

La partenza quest’anno c’è stata dal luogo simbolo del dolore per le giovani vite spezzate, la ex Casa dello studente di via XX Settembre. Per L’Aquila e l’intero Abruzzo oggi è il giorno del ricordo del sisma del 6 aprile che, sedici anni fa, nel 2009, ha cancellato 309 vite. La fiaccolata si è avviata da quella strada diventata nota per gli studenti morti sotto le macerie dell’edificio che avrebbe dovuto dare loro maggiore sicurezza; tra loro c’era anche il ventenne vastese Davide Centofanti che, come Maurizio Natale di Monteodorisio (morto a 22 anni nel crollo di una palazzina in via Duca degli Abruzzi), aveva scelto il capoluogo per il proprio percorso di studi.

Solo qualche giorno fa, la Corte d’Appello dell’Aquila ha cancellato la riduzione del 30% dei risarcimenti prevista dalla sentenza di primo grado che imputava una corresponsabilità alle vittime che non avevano lasciato gli edifici. «Qui sono morti dei giovani che avrebbero dovuto rappresentare il nostro futuro – le parole di Vincenzo Vittorini che ha parlato a nome dei famigliari delle vittime – e che avrebbero dovuto costruire il loro futuro. Questi ragazzi rappresentano tutte le 309 vittime. Oggi ci sono tanti genitori qui, coloro che avevano scelto di mandare i propri figli all’Aquila per il loro futuro». 

Vittorini ha poi parlato di «pronunciamento ignominioso» riferendosi alla sentenza di primo grado e citando la decisione della Corte d’Appello ha aggiunto: «Ripartiamo da questo e spero che da qui possa partire un messaggio, una richiesta importante affinché scompaia quel 100% di colpa che grava sugli altri ragazzi. Perché qui non ci sono vittime di serie A e serie B, ci sono persone che avevano diritto a un futuro e alle quali questo futuro è stato tolto: penso che oggi, tutti insieme, dobbiamo sostenere i genitori affinché sia eliminata al 100% la colpa su questi ragazzi».

Nell’intervento di Vittorini c’è anche il pensiero per la zia di Davide, Antonietta Centofanti, scomparsa nel 2021, una delle principali protagoniste delle lotte per avere giustizia per quanto accaduto.

La fiaccolata si è quindi snodata tra le strade della città, alla presenza del sindaco Pierluigi Biondi e di altri amministratori del territorio, per arrivare al Parco della Memoria dove i 309 nomi delle vittime del terremoto sono state scandite da Gabriella che ha compiuto 16 anni poco dopo l’orario del sisma, le 3.32.
Ad accendere il braciere della memoria Carlo Cruciani, carabiniere in servizio in quella tragica notte, insieme a un collega, rispose alle disperate richieste di aiuto al 112.

La sedicesima notte del ricordo è stata accompagnata anche quest’anno dal fascio di luce blu che, da Palazzo Margherita, si staglia alto nel cielo: «Un fascio di luce si alza verso il cielo, come ponte ideale tra la terra e chi non c’è più. È il gesto silenzioso e intenso con cui la città dell’Aquila apre la serata della commemorazione del 6 aprile 2009, nel ricordo vivo delle 309 vittime del sisma. Un segno di rispetto, di memoria condivisa, di luce che continua a brillare nel cuore della nostra comunità».

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