Un torrente pieno di profonde buche e fango al posto della ventilata ipotesi di variante alla Statale 16 (o collegamento veloce Vasto Nord-Vasto Sud che dir si voglia). Il colpo d’occhio nelle belle giornate, insieme alla rigogliosa vegetazione primaverile, non sarebbe male se non fosse una strada usata quotidianamente soprattutto da lavoratori.

L’ondata di maltempo di questi giorni ha portato nuovamente alla luce le pessime condizioni in cui versa la fondovalle Cena. La strada che collega la fondovalle Treste con la Val Sinello è da tempo al centro delle proteste di chi la percorre. Saltuariamente si registrano piccoli interventi di rattoppo per riempire buche e avvallamenti, ma è sin troppo chiaro che senza una seria manutenzione rischia di tornare allo stato di circa dieci anni fa.

Dopo le ultime piogge, le buche si sono ulteriormente allargate e, a causa della mancata regimentazione delle acque, è percorsa per tutta la lunghezza da un ruscello alimentato dalle colline circostanti. A rendere pericolosa la circolazione sono gli accumuli di fango e, soprattutto, i veri e propri crateri profondi diversi centimetri: l’acqua che li riempie trae in inganno gli automobilisti e in questi giorni non sono mancati gravi danni alle auto.

L’attuale situazione è la conseguenza più visibile dell’assurdo stallo sulla proprietà della strada. Riavvolgendo il nastro, occorre ricordare che fu costruita dal Consorzio di bonifica Sud, con fondi della Cassa per il mezzogiorno, per fornire agli agricoltori un accesso più veloce ai campi: a ricordarlo sono anche i divieti posti ai due ingressi recanti la scritta “Eccetto proprietari dei terreni ed autorizzati”.

Chi per lavoro è costretto a spostarsi tra le fondovalli menzionate ricorderà che, fino a circa 10 anni fa, questa strada (che ricade nei territori di Monteodorisio, Cupello e Furci), nonostante fosse percorsa quotidianamente dai mezzi diretti al Civeta, era ridotta a una distesa di pietre. Ad asfaltarla nel 2016 ci pensò la Cupello Ambiente, la società che prese in gestione la terza vasca dell’allora consorzio dei rifiuti. Quella che fu salutata in occasione dell’inaugurazione – nel settembre dello stesso anno – come un dono della ditta è rimasta orfana di manutenzione fino a oggi.

Il Consorzio di bonifica, nell’ottobre del 2022, ha chiesto alla Provincia di Chieti la riclassificazione della fondovalle Cena e della Strada Buonanotte. Nella pec inviata al presidente Francesco Menna dall’ex commissario straordinario Michele Modesti, si evidenzia il mutamento delle condizioni iniziali, cioè la trasformazione da vie di collegamento tra i campi ad «arterie ad ordinaria percorribilità e collegamento nei pressi delle quali sono sorte attività produttive e complessi residenziali».
L’ente cita le leggi regionali del 1999 e del 2006 – che attribuiscono alle Province il potere di riclassificazione stradale – e le norme statali che equiparano le strade di bonifica a uso pubblico a quelle comunali.
Il Consorzio di bonifica, in sintesi, vorrebbe il passaggio della fondovalle Cena ai Comuni citati, ma per ottenerlo c’è bisogno dell’intervento della Provincia che finora non ha risposto neanche al sollecito inviato da Modesti nel marzo del 2023.

La fondovalle Cena, inoltre, è stata inserita nel progetto di collegamento veloce della Provincia tra i caselli di Vasto Nord e Vasto Sud: un’arteria da realizzare con la riqualificazione di strade già esistenti. Ad oggi, però, in attesa del via al progetto, a rimetterci sono gli automobilisti che ogni giorno rischiano danni e ben più gravi incidenti.
Troppi amministratori locali e meno locali, dimenticano che una volta ottenuti i fondi per realizzare qualcosa, quel qualcosa va manutenuto curato e reso utilizzabile vita natural durante.
Stupendo il cartello “eccetto autorizzati” come se qualcuno controllasse il “fiorino da pagare” durante il transito.
Follia allo stato puro. Culturale, strutturale, politicamente devastante, che la comunità paga continuamente con il “disservizio incluso nelle tasse”. E non c’è stato modo di svegliarsi neanche con quelli che lo gridavano di continuo: SVEGGLIAA!! Orologio fermo all’età delle pietra della civiltà.