È il polo industriale più importante d’Abruzzo, ma le strade sembrano quelle di una contrada abbandonata e disabitata. Parliamo della disastrata situazione della Val di Sangro e in particolare della viabilità nei dintorni dello stabilimento Stellantis di Atessa. L’ex Sevel tra diretti e indotto impiega circa 15mila persone, lavoratori che quotidianamente devono fare i conti con buche profonde che ne mettono a serio rischio la sicurezza.

Nelle foto di Marco Ramundo è ben visibile la situazione di degrado. Le strade, di competenza Arap, sono percorse ogni giorno da centinaia di auto e mezzi pesanti, per questo all’usura che ne consegue dovrebbe corrispondere una costante manutenzione.
L’ex ad di Stellantis, Carlos Tavares, nella visita del gennaio 2024 disse che il futuro è legato anche alle infrastrutture della Regione con riferimento al trasporto ferroviario e su strada, concetti ribaditi in più occasioni anche dagli altri vertici del gruppo (e paragonabili alle richieste di tante altre importanti realtà anche di altri nuclei industriali, come la Pilkington di San Salvo il cui presidente Graziano Marcovecchio da oltre dieci anni sottolinea l’importanza di una logistica efficiente).

Oggi, di opere strategiche a supporto delle aziende non c’è alcuna traccia – ovviamente al netto dei faremo e costruiremo dei vari livelli istituzionali riferiti a un futuro incerto – e stanno venendo meno addirittura quelle elementari, fuori dai cancelli degli stabilimenti, che versano in uno stato vergognoso con il pericolo di danni ai mezzi e, soprattutto, ai lavoratori. La stessa piaga è comune nelle altre zone industriali del territorio: San Salvo, Vasto, Gissi ecc.
«Figuriamoci se saremo capaci di garantire infrastrutture più importanti e complesse che Stellantis da anni chiede alla politica e agli amministratori di questa Regione – si chiede provocatoriamente Ramundo, lavoratore Stellantis – Chissà in Polonia come sono le strade…».