Affollata l’assemblea tenutasi ieri a Cupello con il titolo Diritto all’acqua, diritto al futuro. L’appuntamento è stato organizzato da Officina Cupello e dall’associazione Acqua Nostra, il cui presidente Patrizio D’Ercole era tra i relatori. Oltre a riflettere sull’annoso problema del servizio idrico, l’assemblea è servita a lanciare la petizione per chiederne una migliore gestione.
«È stato un dibattito vivace che ha messo in luce l’incertezza sulla gestione futura del servizio idrico e l’incapacità di quella attuale di servire gli utenti del nostro territorio», il commento degli organizzatori

La petizione – che è possibile firmare tutti i mercoledì dalle 17 nella sede di Officina Cupello, via Marruccina 84 – intende impegnare il sindaco di Cupello sui seguenti punti:
• richiesta ad Ato di emettere un provvedimento urgente che induca il gestore Sasi a non esigere e a risarcire i corrispettivi del servizio non prestato nei confronti dell’utenza che ha sofferto l’interruzione nell’approvvigionamento dell’acqua potabile nei mesi da poco trascorsi e a erigere un protocollo risarcitorio/indennitario per i danni subiti dagli utenti a causa della mancata erogazione del servizio;
• richiesta dell’apertura di un serio tavolo di confronto tecnico-giuridico in ordine alle linee programmatiche di intervento immediato per la riduzione della crisi idrica dando la possibilità alle associazioni di accedere ad ogni atto ritenuto utile per lo studio della problematica;
• verifica istituzionale e/o richiesta di un numero telefonico di pronto intervento territoriale che possa mettere in atto azioni immediate e tempestive sul territorio in tutti i casi di interruzione, senza necessità di comporre altri numeri telefonici (come da normativa Arera), capace di fornire al segnalante istruzioni sui comportamenti e sui provvedimenti generali da adottare nell’immediato per tutelare la propria e l’altrui incolumità, in attesa dell’arrivo sul luogo della squadra di pronto intervento;

• data la conformazione geologica e geografica della nostra comunità, soggetta a sensibili diminuzioni della pressione, si impegna il sindaco a pretendere l’elaborazione di piano di crisi/emergenza sia per il Comune sia per i cittadini;
• visto il dislivello tra personale impiegatizio rispetto a quello operaio della Sasi, si impegna il sindaco a pretendere maggiori unità lavorative tecniche che siano formate riguardo alla conoscenza particolareggiata delle reti idriche del territorio e a far sì che sviluppino turni di monitoraggio e non di reperibilità dato che, quest’ultima, interviene a danno già avvenuto;
• richiesta di acquisto di un cerca perdite che eviterebbe la demolizione di chilometri di strade alla ricerca del danno;
• richiamo alla Sasi riguardo al rispetto del calendario degli orari programmati in merito alle chiusure e/o alle riduzioni di potenza, concordato con il Comune;
• mappatura delle aree critiche e delle perdite di acqua potabile;
• la nascita di un vero e autentico controllo analogo finora mai esistito, che permetterebbe un monitoraggio continuo e veritiero di tutti gli investimenti, delle reali necessità del territorio e della conduzione gestionale delle reti idriche e del gruppo dirigente del gestore.