«Evitare ulteriore cementificazione». Anche il WWF Zona Frentana e Costa Teatina interviene sul caso della Particella 18 di San Salvo Marina, «un’area di grande valore ecologico e ambientale».
L’associazione ambientalista evidenzia come secondo il rapporto Ispra 2022 «San Salvo ha una delle percentuali più alte di suolo consumato in Abruzzo, pari al 33%. Questo dato allarmante dimostra quanto sia fondamentale per la comunità e le amministrazioni locali prendere decisioni ponderate e responsabili in merito all’uso del territorio».
Qualche giorno fa, la delibera di consiglio comunale contenente il Piano delle alienazioni è stata pubblicata sul Bura, entro il 20 aprile, quindi, è possibile presentare osservazioni. Il WWF chiede all’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Emanuela De Nicolis «di rivedere le proprie scelte e di pensare a progetti di riqualificazione ambientale che restituiscano queste terre alla collettività. Invece di cementificare, dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di ripristinare l’ambiente naturale e di collegare la Particella 18 con altre aree di pregio, come il biotopo costiero e il giardino botanico, le riserve regionali naturali sulla costa e il tracciato della Costa dei Trabocchi. Un’area naturale così strategica potrebbe essere un’ottima opportunità per promuovere la bellezza e la valorizzazione dell’ambiente».
L’associazione, inoltre, cita gli studi botanici di Aurelio Manzi e Fabio Conti dell’Università di Camerino che «hanno dimostrato l’importanza di quest’area, identificando specie rare e uniche nel territorio regionale. È stato infatti riscontrato che l’area che si vuole cementificare ospita l’unica località nota in tutto l’Abruzzo in cui sono presenti alcune specie botaniche esclusive come il Cladium mariscus, una pianta palustre che caratterizza un habitat prioritario tutelato dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea. Questo dato evidenzia il valore scientifico e naturalistico di quest’area, che merita di essere tutelata come già chiesto da Conti all’amministrazione comunale».
«Esprimiamo sconcerto per la decisione dell’amministrazione comunale di considerare la Particella 18 come merce da vendere – conclude il WWF – con l’intento di realizzare costruzioni che non sono più in linea con le necessità e i valori del nostro tempo. Costruire su questa area porterebbe San Salvo a candidarsi a diventare uno dei luoghi più cementificati del lungomare abruzzese».
Ines Palena, presidente dell’associazione dice: «Sollecitiamo il sindaco e la giunta comunale a fermare questo processo di urbanizzazione e a riconsiderare l’opportunità di tutelare e valorizzare l’ambiente naturale della Particella 18. La cementificazione non è la risposta, la riqualificazione ambientale è invece la chiave per un futuro sostenibile che guardi al benessere della comunità, alla conservazione della biodiversità e allo sviluppo di un turismo rispettoso della natura. Siamo pronti a collaborare con le istituzioni e le associazioni locali per promuovere un progetto di salvaguardia e riqualificazione ambientale che possa dare nuova vita a quest’area, conservando l’identità storica e culturale della Costa Teatina, non certo per francavillizzare il litorale».