Sono state firmate stamattina in Regione, a Pescara, le convenzioni per ultimare il tratto abruzzese della Ciclovia adriatica e, di conseguenza, della Via Verde in provincia di Chieti. Dopo mesi di attesa, quindi, sono state apposte le firme che consentiranno di ricevere le risorse necessarie per 24 milioni di euro complessivi. La Ciclovia adriatica ha l’ambizioso obiettivo di unire Trieste a Santa Maria di Leuca (Lecce).
Per quanto riguarda l’Abruzzo, inizialmente gli interventi sono stati inseriti nel Pnrr, ma le risorse necessarie furono cancellate con un colpo di spugna alla fine del 2023 costringendo alcuni sindaci a revocare le gare d’appalto già avviate. Ora possono quindi iniziare le procedure per l’avvio dei lavori che dovranno essere necessariamente conclusi entro il 30 giugno 2026, salvo eventuali proroghe.

Questa la ripartizione dei fondi nei confronti di Comuni ed enti appaltanti:
Regione Marche (ponte sul Tronto da 86 metri): 1 milione 750mila euro;
Martinsicuro: 1 milione 90mila 695 euro, 3 km;
Roseto degli Abruzzi: 1 milione 642mila 184 euro, 6,1 km;
Pineto: 79mila 803 euro, 469 metri;
Silvi: 221mila 906 euro, 1,2 km;
Francavilla al Mare: 3milioni 381mila 107 euro, 3,5 km;
Ortona: 6 milioni 498mila 363 euro, 8,1 km colpiti da grave dissesto;
Torino di Sangro: 3milioni 963mila 217 euro, 2 km nei quali è previsto il ponte lamellare di località Lago Dragoni;
Casalbordino: 853mila 302 euro, 3,2 km
Provincia di Chieti (Vasto): 3 milioni 957mila 404 euro, variante di 5 km che dovrà aggirare la zona industriale di Punta Penna
San Salvo: 569mila 768 euro, 2,9 km.

Il sottosegretario alla presidenza con delega al Turismo, Daniele D’Amario, spiega: «Si tratta di un finanziamento importante sia a livello di valorizzazione turistica che in termini di miglioramento della viabilità interna dei Comuni. L’intervento, nel suo complesso, consentirà di completare alcuni tratti della Ciclovia a partire dal ponte sul Tronto, al confine tra Marche e Abruzzo. In origine, queste risorse facevano parte dei fondi Pnrr. Poi c’è stata una revoca del finanziamento. Tuttavia, grazie ad un grande lavoro di raccordo con le altre regioni adriatiche ed il ministero siamo riusciti a recuperarli come fondi ministeriali».