Il telefono non squilla. Non squillano gli smartphone dei sindaci e degli altri enti che attendono da tempo di firmare le convenzioni con la Regione per i lavori di completamento della Ciclovia Adriatica (che nel tratto della provincia di Chieti assume assume la denominazione di Via Verde).
La vicenda è quella ormai nota dei fondi Pnrr cancellati con un colpo di spugna alla fine del 2023 e reinseriti, almeno negli annunci, con un’altra linea di finanziamento. Il 10 luglio del 2024, il sottosegretario Daniele D’Amario ha illustrato in Regione l’accordo con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e di quello del Turismo per reperire le risorse necessarie alla realizzazione dei tratti mancanti individuando la fine dei lavori nel giugno 2026.

Da quel momento, però, i sindaci dei Comuni interessati e la Provincia di Chieti (che ha competenza per il pezzo mancante di Vasto) attendono una telefonata che periodicamente viene annunciata come imminente per la firma delle convenzioni, atto necessario per lo stanziamento dei fondi. «Noi aspettiamo quel finanziamento di 800mila euro per il tratto Nord – dice Filippo Marinucci, primo cittadino di Casalbordino – Aspettiamo la chiamata da mesi, a questo punto per i lavori se ne parla dopo l’estate».

Il punto infatti è che gran parte dei Comuni sarebbero pronti a partire perché il progetto già c’è proprio perché sollecitati nel 2023 dalla Regione a fare presto considerando i tempi serrati dettati dal Pnrr. Due settimane prima della fine del 2023, però, arrivò la doccia gelata. Di quei fondi, restarono agganciati al Pnrr solo le risorse necessarie per il ponte sul fiume Tronto che collegherà Abruzzo e Marche (Martinsicuro-San Benedetto del Tronto). Alcuni Comuni, ad esempio, quello di Torino di Sangro furono costretti a ritirare le gare d’appalto già avviate.
Dopo le varie rassicurazioni dalla Regione, la speranza degli amministratori era quella di consentire, già per la prossima estate, ai cicloturisti di evitare la trafficata Statale 16 grazie al completamento di almeno alcuni dei pezzi mancanti.

Così, mentre viene annunciata un’altra importante opera che da Castelfrentano, su un altro ex tracciato ferroviario, collegherà l’entroterra al mare, a San Vito Chietino, c’è tutta la parte più a Sud della ciclabile dei Trabocchi che si presenterà ai turisti ancora una volta incompleta nonostante il taglio di nastro di due anni fa, poco prima della partenza del Giro d’Italia che tanta visibilità ha portato all’Abruzzo.
Torino di Sangro è il caso più emblematico, diventato il simbolo di questa infrastruttura incompleta. Per completare il tratto sono previsti circa 4 milioni di euro per il ponte in legno lamellare che permetterà di bypassare la frana di Lago Dragoni.
C’è poi la già menzionata Casalbordino: 853mila euro. Infine, Vasto, ente appaltante la Provincia, con altri 4 milioni di euro per costruire la variante per aggirare la zona industriale di Punta Penna.

Ad attendere la telefonata c’è pure la sindaca di Francavilla al Mare, Luisa Russo. Qui sono partiti i lavori per un breve tratto già finanziato, ma deve essere completato il collegamento con la Via Verde fino a Ortona (Comune, quest’ultimo, al quale erano destinati 6,5 milioni di euro).
Allargando lo sguardo alla Ciclovia adriatica (l’autostrada per biciclette che dovrebbe unire tutta la costa adriatica), per l’estate 2025 difficilmente sarà pronto il citato ponte sul Tronto. L’opera – i cui lavori per 3,5 milioni di euro sono stati consegnati nel giugno 2024 – infatti ha subito dei rallentamenti per elaborare una variante meno impattante con l’ambiente circostante.
Le ultime indiscrezioni, parlano della famosa telefonata che dovrebbe arrivare la prossima settimana. Chissà se gli smartphone dei sindaci finalmente squilleranno.
