Presidenza Sasi: Menna guida i pro-Basterebbe, ma il fronte contrario (anche nel centrosinistra) è ampio

Sindaci e amministratori in fibrillazione per la scadenza all’orizzonte: tra qualche settimana i soci della Sasi saranno chiamati in assemblea per il rinnovo del Cda. È una scadenza che arriva dopo un anno drammatico per l’approvvigionamento idrico. Il presidente Gianfranco Basterebbe, al terzo mandato consecutivo, è stato oggetto di durissime polemiche e chiamato più volte a riferire nei consigli comunali dei centri più colpiti dalla crisi; il 2024 è stato contraddistinto da prese di posizione, diffide, lettere al prefetto e comunicati stampa contro l’attuale gestione.

D’Ippolito (direttore dell’area tecnica) e Basterebbe

Se da una parte c’è stata l’obiettiva carenza idrica delle sorgenti, dall’altra, a rendere ulteriormente bollente il clima, è stata la gestione dell’emergenza che ha riguardato nella stragrande maggioranza dei casi il Vastese. Sindaci e amministratori hanno ripetutamente lamentato la difficoltà nel comunicare i problemi nei propri comuni, le mancate risposte dallo stesso presidente e dalle figure apicali della società, l’assenza di autobotti e un numero di pronto intervento che non conosce le zone in difficoltà.

Nel 2022, Basterebbe ottenne il terzo mandato al secondo turno con 43 voti contro i 30 di Corrado Varrati (ex sindaco di Gamberale, oggi membro di minoranza del Cda al secondo mandato). Al primo turno fu evidente la spaccatura nel centrodestra con una terza candidatura, quella di Stelio Verna. Nell’attuale cda siede anche la vastese Graziella Di Filippo, mai presente nei vari appuntamenti pubblici della società.

L’ex primo cittadino di San Vito Chietino punta a un quarto mandato, ma il fronte dei sindaci-amici sui quali contare si è assottigliato. Gli ultimi anni, hanno visto il Vastese soffrire in particolar modo. I rubinetti sono rimasti a secco anche dopo l’estate, lo stop alle chiusure programmate è stato dichiarato solo dieci giorni fa: Basterebbe lo ha motivato con gli effetti positivi dello scioglimento della neve sulle sorgenti [LEGGI], ma non manca chi ha archiviato tali dichiarazioni sotto la voce annunci elettorali.
Lo stesso presidente è tornato a parlare di importanti interventi in un incontro, qualche giorno fa, a Carunchio, ma lo scetticismo resta: alcuni dei lavori citati sono ormai diventati un mantra già sentito troppe volte.

Francesco Menna

Nel centrosinistra a guidare la cordata pro-quarto mandato (che durerebbe fino al 2027 quando scadrà la concessione di affidamento in house del servizio alla Sasi) è il sindaco vastese e presidente della provincia di Chieti, Francesco Menna. Ma nello stesso Pd le defezioni sono numerose. In una nota a margine dell’incontro, il partito ha lanciato un appello rivolto «a tutti i sindaci di centrodestra e di centrosinistra» ad appoggiare la proposta di ricandidatura di Basterebbe. Oltre a Menna, lo hanno firmato solo sette sindaci: Palmoli, Tufillo, Celenza sul Trigno, Castiglione Messer Marino, Carpineto Sinello, Guilmi e San Giovanni Lipioni. All’incontro ne erano presenti altri che, probabilmente, non sono stati conquistati dalle rinnovate buone intenzioni dell’attuale presidente.

Nell’appello, dopo un lungo elenco di «abbiamo bisogno» (reti idriche adeguate, ammodernamenti ecc.), i firmatari scrivono: «pur rivolgendo alcune critiche all’operato del presidente Gianfranco Basterebbe, non possiamo che riconoscere in lui la forza e l’onestà nell’aver iniziato e avviato, unitamente al consiglio di amministrazione di espressione unitaria, un piano di rilancio e di ristrutturazione della Sasi».
In tale alleanza per la quarta candidatura, probabilmente sono consapevoli dell’esiguo appeal della proposta, tanto da aggiungere: «Se ciò non fosse possibile è comunque nostra intenzione lavorare sempre per una candidatura che sia unitaria, allo scopo di gestire e amministrare questo ente in maniera condivisa».

Dalle parti del centrodestra le intenzioni, almeno per il momento, sono quanto di più lontano dall’invito di Menna & Co. Anche in quell’area si susseguono gli incontri per arrivare a una candidatura condivisa evitando la figuraccia di tre anni fa. Le indiscrezioni parlano della volontà di uscire dalla logica dell’ennesimo posizionamento politico in quella casella inserendo un figura tecnica. Si guarda con favore al modello Ecolan. Non mancherebbe, però, chi sostiene la necessità di affidarsi a un amministratore unico eliminando, quindi, il cda (proposta in realtà che ha riscosso uno scarso successo).

Per corteggiare e convincere i sindaci esasperati da anni di emergenza restano a disposizione ancora poche settimane.

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