Lentella commemora Nicola Mattia e Cosmo Mangiocco, furono uccisi durante lo sciopero alla rovescia

Ancora vivo a Lentella il ricordo di Nicola Mattia e Cosmo Mangiocco, i braccianti uccisi durante lo sciopero alla rovescia il 21 marzo 1950. Questa mattina, l’amministrazione comunale ha deposto una corona di alloro sulla lastra commemorativa sulla facciata del municipio, a pochi passi dove, 75 anni fa, avvennero quei tragici fatti (la commemorazione è stata preceduta dalla deposizione di fiori sulle tombe dei due braccianti da parte del circolo Pd). Tra i cittadini presenti anche il vicesindaco e consigliere provinciale Carlo Moro, nipote di Mattia, e Cosmo Mangiocco, nipote dell’altra vittima.

Il primo giorno di primavera del 1950, l’appuntato dei carabinieri, Vincenzo De Vita, aprì il fuoco sulla folla di manifestanti che rientrava alla Camera del lavoro dopo un altro giorno di sciopero alla rovescia; a terra restarono privi di vita Nicola Mattia di 41 anni e Cosmo Mangiocco di 26. I lentellesi protestavano contro i ritardi del Governo lavorando gratis alla realizzazione della strada di collegamento con la fondovalle Trigno, vista come unica via di uscita dalla miseria. La mattina lavoravano, senza retribuzione, e la sera tornavano manifestando con le bandiere del Pci e dell’Italia riponendo gli attrezzi nella Camera del lavoro che, all’epoca, si trovava nell’attuale aula del consiglio comunale. I colpi d’arma da fuoco raggiunsero anche un autobus di linea diretto a Celenza sul Trigno ferendo dieci passeggeri.

Il funerale, nei giorni dopo, si tenne in un paese blindato, con i cecchini sui tetti per il timore di disordini. Per lo stesso motivo, l’anno dopo il prefetto impedì la celebrazione dell’anniversario. I fatti del Cinquanta ebbero una vasta eco in tutta Italia, la Cgil proclamò uno sciopero generale in tutta la penisola durante il quale si registrarono scontri e altre vittime delle politiche repressive dell’allora Ministro Mario Scelba.

Il funerale di Mattia e Mangiocco nel 1950

«L’amministrazione comunale, come ogni anno, ricorda i tragici fatti del 21 marzo 1950, una data impressa nella memoria storica di tutto il Vastese. Quel giorno, davanti al municipio, Nicola Mattia e Cosmo Mangiocco furono uccisi dai colpi di fucile – dice il sindaco Marco Mancini – Tornavano, insieme a molti concittadini, dallo sciopero alla rovescia: al grido di “pane e lavoro”, stavano costruendo la strada di collegamento con la Statale Trignina, sopperendo ai ritardi del governo dell’epoca. Un evento drammatico che scosse l’intero Paese e diede vita a imponenti manifestazioni di protesta, da Nord a Sud».

L’episodio di quel primo giorno di primavera è da inserire nel quadro delle numerose lotte contadine del dopoguerra che attraversarono tutta l’Italia. Qualche giorno prima, il 12 marzo 1950, a San Salvo avvenne l’occupazione di Bosco Motticce. In quel caso, solo grazie all’intervento del parlamentare del Pci, Bruno Corbi, si evitarono altre vittime.
Come sottolineato dallo storico Costantino Felice nel convegno di ieri, queste lotte portarono a radicali trasformazioni e riforme [LEGGI].

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