«Saremo attenti a monitorare ogni singola azione destinata al sito di Atessa, ma soprattutto che non si dilati nei tempi il programma previsto. Si parla di ripresa a partire dal prossimo anno, ma dobbiamo guardare avanti». L’assessora regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, commenta così l’audizione informale davanti le commissioni riunite di Camera e Senato di John Elkann, presidente Stellantis.
«Non ci sono alternative alla presenza di Stellantis, altrimenti in Abruzzo sarebbe il deserto produttivo. Ad oggi alternative alla presenza capillare dei plant Stellantis non ve ne sono. Anche in considerazione delle gravi difficoltà che stanno attraversando i produttori d’auto in tutto il mondo, molto dei quali tecnicamente in bancarotta».
«È importante la produzione di veicoli commerciali per Atessa e per il suo ruolo nella galassia Stellantis – conclude Magnacca – dal quale non si può prescindere. Come Regione auspichiamo la progressiva riduzione dell’utilizzo della cassa integrazione. La nostra attenzione è riservata ai lavoratori ed è doveroso cercare soluzioni che tutelino anche quanti sono assunti nelle aziende dell’indotto che stanno soffrendo a causa dei minori livelli produttivi. Bisogna assolutamente tutelare l’occupazione».
È a proposito di cassa integrazione, proprio ieri la direzione di Stellantis Atessa ha comunicato un’ulteriore proroga: il ricorso all’ammortizzatore sociale si protrarrà dal 14 aprile al 27 aprile compresi, per un numero massimo di 1.500 dipendenti. Immutata, inoltre, la situazione del reparto Ckd di Lastratura, a causa dell’abbassamento della richiesta da parte del Messico, anche nei prossimi week end del mese di aprile non si lavorerà.
Queste grandi aziende ormai sono come virus, si insediano, deturpano e prosciugano tutto, attingono a risorse messe loro a disposizione da governi compiacenti “con la scusa dell’aiuto”, fanno profitti ENORMI, GIGANTESCHI, intascano tutto , durano quel che possono durare spendendo sempre il meno possibile, e poi vanno via.
Negli anni l’utile di questa azienda non è mai calato. L’utile è quella “cosa” che rimane al netto di tutto, incluso i salari. se questo aumenta e i salari no c’è evidentemente qualcosa che non va.
Nessuno se ne accorge fino a che non esplode il bubbone. Ormai l’automotive è diretta , a folle e in discesa, versoil baratro. Si salvi chi può.
Dopo aver visto l’intervista di “Giovanni Filippo Giacomo” di ieri, detto l’Americano, posso solo farvi i miei migliori Auguri…….per la testata giornalistica consiglierei di scrivere da quanti mesi gli Italiani pagano la cassa integrazione, giusto per correttezza di informazione.