Quando si parla di impiantistica sportiva non ci si può focalizzare solo sui rettangoli verdi calcistici come già raccontato tra Aragona prima (leggi) e “Fulgenzio Fantini” Campo “San Paolo” poi (leggi).
Uno dei tanti nervi scoperti è sicuramente il Parco Muro delle Lame, dovrebbe essere un punto di riferimento dello sport cittadino ma ormai da anni le lamentele sono quasi all’ordine del giorno. Vedere per credere visto che, la zona che anima la pista d’atletica appare più come una discarica a cielo aperto oltre la vegetazione incolta con erbacce in alcuni punti alte oltre un metro.
A tutto questo si aggiunge l’arcinota vicenda della gestione con il racconto iniziato nel 2020 quando tutto l’impianto fu dato in mano allo Sporting Club. Due anni di lavori per presentare, ai piedi del Parco, una struttura definita, a luglio, nel giorno dell’inaugurazione “gioiello avveniristico” (leggi). Quattro mesi più tardi però ecco il sorgere dei primi grossi problemi con il sequestro di alcune opere definite abusive (ristorante e piscina). Salvo poi, nel settembre 2023, arrivare al dissequestro anche se va detto che nel frattempo, intorno nei tre campi da padel e in quello da tennis in terra rossa, l’attività quotidiana è sempre andata avanti.

Nel luglio del 2024 lo Sporting Club ha risolto il contratto chiedendo un risarcimento di oltre 740.000 euro. Prima di salutare l’anno il Comune di Vasto ha indetto una nuova gara d’appalto che riguarda una gestione quasi ventennale (di 18 anni) per una cifra 5.248.800 euro (leggi).
Ad oggi resta una vasta opera divisa tra la parte superiore dominata da erbacce e rifiuti con l’altra, dove erano stati fatti importanti investimenti, fruibile solo ed esclusivamente per l’attività sportiva con una zona lasciata quasi all’abbandono. Il Parco Muro delle Lame non sappiamo se e quando tornerà davvero a splendere, l’impressione è che ad oggi la strada sia lunga, tortuosa e tutta in salita.