«Stop entro 48 ore alle sospensioni idriche». Lo ha annunciato il presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, nelle battute iniziali della conferenza stampa tenutasi stamattina nella sede della società.
«Ci è stato comunicato che nel giro di 48 ore, tempo necessario per lavori tecnici, si metterà la parola fine alle sospensioni della fornitura idrica», ha detto rivolto ai giornalisti. Presenti per l’occasione il direttore dell’area tecnica Pio D’Ippolito e il consigliere Corrado Varrati; assente la consigliera vastese Graziella Di Filippo. Lo stop alla razionalizzazione avverrà al netto delle situazioni d’emergenza come quella di Pollutri che lascerà a secco 4 Comuni [LEGGI].

Il miglioramento è dovuto al recupero della portata da parte della sorgente del Verde grazie alla neve «che lentamente si sta sciogliendo portando benefici alle quattro pompe ancora accese». Secondo quanto riferito da Basterebbe, la disponibilità è tornata a 1.100 litri al secondo, circostanza «che ci permette di evitare le chiusure legate a una necessaria razionalizzazione della risorsa».
Il bilancio tracciato oggi è positivo anche per l’Avello e il Sinello. Su tali corsi d’acqua, il presidente ha detto: «Per quanto riguarda il Sinello, stiamo valutando la possibilità di usare 1 milione e mezzo (di un finanziamento regionale di 9 milioni e 430mila euro) per risolvere la situazione legata ai 12 tubi flessibili che devono essere necessariamente sostituiti. Stiamo inoltre verificando quali possibilità ci sono per recuperare altri 20 litri da Surienze e Montazzoli».

Sulla sorgente Avello, alcuni giorni fa, si è tenuto un incontro con i dirigenti regionali del settore, con l’Ersi e con l’assessore Emanuele Imprudente. «Dall’incontro è emerso – ha spiegato Basterebbe – che per aumentare la capacità idrica è necessario anche l’impegno dell’Aca che dovrebbe portare avanti alcuni interventi nel Comune di Rapino, riattivando anche la sorgente vecchia e altre piccole sorgenti e lavorando pure sulla ricerca perdite portando così all’aumento di 10 litri al secondo che dovrebbero essere divisi equamente tra Aca e Sasi»
Sul fronte perdite, «Contiamo di recuperare il 39% delle perdite così come stabilito nel progetto accolto e finanziato con 15 milioni di euro. Oggi ci attestiamo sul 55-60 per cento di acqua persa e non è poco. La soluzione definitiva può essere data solo dalla sostituzione dei tubi più ammalorati, alcuni risalgono ai primi del 900, ma i costi sarebbero talmente esorbitanti che diventa impraticabile una soluzione di questo tipo. Basti pensare che solo la Sasi ha una rete di 4.800 chilometri».