Un milione 300mila euro per acquistare un pezzo di Palazzo d’Avalos. Che una parte della storica residenza marchesale sia di proprietà privata è noto. È ancora sul mercato. Lo testimonia un annuncio pubblicato su un noto portale di compravendite immobiliari: un appartamento di complessivi 425 metri quadri con quattro camere da letto, tre bagni e balcone.

«Nella parte più antica e suggestiva di Vasto, proponiamo in vendita una splendida dimora inserita in uno stabile storico denominato “Palazzo D’Avalos” (Palazzo destinato ad accogliere il Museo Civico), Palazzo più in vista ed importante della città di Vasto e legato a doppio filo con quest’ultima per una serie di vicende storiche», si legge su Immobiliare.it, in un «annuncio aggiornato il 19/2/2025». «L’immobile in questione è distribuito in due porzioni di fabbricato oltre ad un garage ed un posto auto all’interno della corte del Palazzo. I soffitti voltati di pregevole fattura e la vista mozzafiato sul golfo che si gode dalla ampia terrazza del piano nobile, rendono questa dimora di sicuro interesse per coloro che hanno voglia di immergersi nella storia e godersi momenti di assoluta tranquillità e rilassatezza, unica nel suo genere».
Sedici anni fa
Il primo annuncio di vendita di una porzione privata dell’edificio monumentale risale a 16 anni fa. Nel 2009 il prezzo richiesto su eBay, sito di aste online, era di due milioni di euro per due appartamenti. Allora nel mondo politico si aprì un dibattito sul destino della residenza nobiliare, che in passato fu anche sede del Comune, prima della costruzione dell’attuale municipio. Se ne discusse, ma non si arrivò all’acquisto. Dallo scorso anno è iniziato un complesso intervento di restauro che costerà 15 milioni di euro, erogati al Comune con diversi canali di finanziamento. La scorsa estate sono state tolte le impalcature alla facciata ripristinata. L’11 febbraio la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Chieti e Pescara ha annunciato la riscoperta di stanze dimenticate.
La storia
Palazzo d’Avalos è «uno dei più significativi esempi di architettura rinascimentale abruzzese della seconda metà del Cinquecento di stampo romano, sorto su preesistenze romane e altomedievali, che ha inglobato i resti dell’edificio quattrocentesco costruito dai Caldora e devastato durante l’incursione delle armate turche di Pialy Pascia nel 1566», si legge sul sito museipalazzodavalos.it. «Durante i tre secoli di signoria dei d’Avalos, dalla fine del Quattrocento fino all’occupazione francese del 1799, il palazzo assunse gradatamente l’aspetto di una reggia, sede di una vera e propria piccola corte locale. Dopo l’abbandono da parte dei d’Avalos, gli ambienti del palazzo furono progressivamente frazionati per ricavarne appartamenti e botteghe, trasformazioni a scopo utilitaristico che finirono per obnubilare la residenza principesca. Nel 1974 il Comune di Vasto ha concluso l’acquisizione della quota d’Avalos», ma tuttora l’edificio non è completamente di proprietà pubblica.

Vasto e Napoli
A Napoli il Palazzo d’Avalos del Vasto – stesso nome, stessa famiglia nobiliare – è stato acquistato nel 2023 da un fondo internazionale. Curiosità: nel capoluogo campano c’è anche un rione denominato Vasto. In riva all’Adriatico, invece, la quasi totalità dell’altro Palazzo d’Avalos è del Comune di Vasto. Acquistarlo in toto significherebbe farne del tutto la casa della cultura.