Il casalese monsignor Camillo Cibotti guiderà le diocesi di Isernia-Venafro (a capo di cui si trovava già) e di Trivento. La nomina del Santo Padre è di oggi. Oltre ai centri molisani, in tale diocesi rientrano anche diversi paesi dell’Alto Vastese e dell’Alto Sangro: Borrello, Castelguidone, Castiglione Messer Marino, Celenza sul Trigno, Roio del Sangro, Rosello, San Giovanni Lipioni, Schiavi di Abruzzo e Torrebruna.
Quella ufficializzata oggi è un’unione di due sedi in persona Episcopi. Due o più diocesi si uniscono lasciando inalterate le strutture di ciascuna come cattedrali, seminari ecc., mentre il ministero episcopale è esercitato da un unico vescovo [LEGGI].
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«Non vuole essere una diminutio – le parole di monsignor Cibotti – ma vuole essere un affiancamento, da sorelle, in un cammino di fede che si radica anche in una tradizione comune che è quella molisana. Questo stare insieme non vuole sminuire l’identità di un popolo, di una cultura, ma accorparsi vuol dire anche rafforzarsi e arricchirsi a vicenda. Questo sia un momento di convinta adesione alla volontà del Signore tramite la parola del Papa che ha usato a sua volta la mediazione della Nunziatura apostolica in Italia. In queste fasi di passaggio c’è sempre un momento di trepidazione, di confusione e specialmente nei sacerdoti ci deve essere la consapevolezza di una responsabilità che è quella di condividere la scelta che Sua Santità ha fatto: la volontà di Dio che si faccia delle nostre diocesi una famiglia che possa avere più forza e unire i nostri intenti per realizzare i progetti di Dio. Questo cambiamento non vuole svilire o annullare la figura di una identità di diocesi. Siamo due diocesi, che verranno aggregate e accomunate dall’unico vescovo. Spero che questo possa allontanare ogni scoraggiamento. Il timore era di un smembramento, mentre qui si tratta di un accorpamento».