C’è anche il Vastese nella maxi inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso su traffico illecito di rifiuti ed estorsioni. Le indagini riguardano una presunta organizzazione criminale operante in Puglia e Molise dedita a varie attività illecite: dall’associazione mafiosa al traffico di rifiuti, estorsioni e appalti pilotati. I fatti contestati, come si può leggere sulla testata molisana Primonumero.it, risalirebbero al periodo temporale 2018-2023.
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Il Vastese viene citato come snodo della movimentazione di rifiuti senza le necessarie autorizzazioni da parte di due società termolesi: «Al centro dell’inchiesta – si legge sulla testata molisana, LEGGI – figurano due società di energia e rifiuti, entrambe all’interno del Nucleo per lo Sviluppo Industriale di Termoli, attive nel trattamento dei rifiuti, che avrebbero ricevuto e triturato rifiuti senza le necessarie autorizzazioni ambientali, simulando operazioni di riciclo inesistenti per giustificare la movimentazione dei materiali. I rifiuti, in parte pericolosi, sarebbero stati poi trasferiti verso altri impianti, tra Monteodorisio e altri siti nella zona industriale tra San Salvo e Vasto, utilizzati come snodi per lo smaltimento».
Nell’inchiesta sono state indagate 47 persone tra Molise e Puglia [LEGGI]. Il coinvolgimento del Vastese rappresenta una circostanza inquietante, anche se, purtroppo, non è la prima volta che tali località finiscono al centro di inchieste sul traffico illecito di rifiuti.
Negli anni scorsi, la sindaca di Monteodorisio, Catia Di Fabio scoprì, ad esempio, l’esistenza di rifiuti non autorizzati dalla dubbia provenienza nell’isola ecologica del paese, mentre a San Salvo, il Nucleo Operativo Ecologico di Pescara trovò, nel 2019, un capannone nella zona industriale al cui interno erano state stoccate tra le 800 e le 1.000 tonnellate di balle rifiuti (fatto poi finito al centro di un’inchiesta della Procura di Bari). Allo stesso anno risale, infine, l’inchiesta della Procura della Repubblica di Vasto che portò al sequestro della terza vasca all’interno del Civeta, gestita dalla Cupello Ambiente, a causa della presenza di rifiuti arrivati da fuori regione.
Nel vastese tutto a posto, con garanzia.