Al via in Regione il confronto sul progetto di legge di iniziativa popolare “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto delle sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019”. Ieri, nella seduta della Quinta commissione (Sanità) del consiglio regionale, presieduta da Giampaolo Gatti, sono partite le audizioni sulla legge per la quale, nel 2023, sono state raccolte oltre 8mila firme. In occasione della prima giornata è intervenuto Roberto D’Andrea, attivista e legale dell’associazione “Luca Coscioni” che ha chiarito alcuni dubbi sulla competenza regionale e sulle principali criticità giuridiche e morali.

Il progetto di legge ha l’obiettivo di garantire la necessaria assistenza sanitaria alle persone che intendono accedere al suicidio medicalmente assistito, definendo tempi e modalità per l’erogazione dei relativi trattamenti, nel rispetto dei principi stabiliti dalla sentenza della Corte costituzionale n. 242 del 2019. Nei giorni scorsi la Toscana è stata la prima regione italiana a tramutare in legge la proposta [LEGGI]. Per quanto riguarda l’Abruzzo, il percorso legislativo ha visto il progetto arrivare in discussione in consiglio regionale il 26 giugno 2024, quando, all’unanimità, è stato deciso di rinviare il testo in commissione per un’analisi più approfondita. Ora, lo stesso consiglio dovrà esprimersi entro il 26 giugno 2025.

Il testo prevede, tra i punti fondamentali, l’istituzione di una commissione medica multidisciplinare permanente nelle aziende sanitarie regionali composta da un medico palliativista, un neurologo, uno psichiatra, un anestesista, un infermiere e uno psicologo; questi avranno il compito di verificare la sussistenza dei requisiti per l’accesso alla procedura (art. 3). La legge dovrà poi fissare tempi certi per la verifica della richiesta: la commissione dovrà esprimersi entro venti giorni dalla presentazione dell’istanza da parte del paziente (art. 4).
Allo stesso modo, la commissione medica dovrà stabilire se l’erogazione della prestazione può avvenire in una struttura ospedaliera, un hospice o, su richiesta, a casa del paziente (art. 3, comma 5).
Tra gli altri punti: la possibilità per il paziente di revocare la propria richiesta in qualsiasi momento (art. 4) e la gratuità del percorso per il richiedente, con la copertura delle spese a carico del Servizio Sanitario Regionale (art. 5).

Sull’argomento la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini, ha ribadito il pieno sostegno all’iniziativa: «Questo progetto di legge rappresenta la voce di migliaia di abruzzesi che chiedono una regolamentazione chiara e rispettosa del diritto al fine vita. È nostro dovere istituzionale ascoltare e dare seguito a questa richiesta, mettendo da parte le ideologie di partito e focalizzandoci sul bene comune. Invito i colleghi del centrodestra a considerare le istanze dei cittadini e le evoluzioni del dibattito nazionale. È il momento di superare le divisioni ideologiche e lavorare insieme per una legge che rispecchi la volontà popolare e tuteli la dignità della persona».
